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Serie B, una nobile decaduta rischia il baratro della Serie C

C’è qualcosa di profondamente doloroso e quasi surreale nel momento che sta vivendo la Sampdoria. Le minacce scritte sull’asfalto, gli avvertimenti degli ultras e la paura di un ritorno in sede il baratro fotografano una situazione al limite del drammatico. A impressionare davvero è il senso di rassegnazione che sembra ormai impregnare l’ambiente blucerchiato. Una società con 79 anni di storia senza mai una stagione in Serie C ora rischia di precipitare in un abisso sportivo e finanziario senza precedenti. E dire che, solo due stagioni fa, con l’addio di Massimo Ferrero la situazione sembrava essere risolta.

Errori su errori: dalle scelte sbagliate al caos tecnico

Il tracollo non è arrivato per caso. Le responsabilità sono chiare e molteplici: tre allenatori cambiati in pochi mesi, cinque portieri alternati senza mai trovare continuità, due campagne acquisti massicce ma prive di logica. Né la Primavera né la squadra femminile hanno portato risultati. La squadra è finita in ritiro in una località segreta dopo la disfatta con lo Spezia e nel frattempo sui muri del centro sportivo di Bogliasco e della sede sono apparse scritte minacciose. La panchina di Semplici, già vacillante prima del fischio d’inizio, sembra ormai destinata a un cambio imminente.

Sampdoria il rischio è anche economico: oltre la retrocessione, il collasso

La retrocessione non sarebbe solo una ferita sportiva: sarebbe anche un colpo mortale per il piano di risanamento del club. L’attuale accordo di ristrutturazione del debito, basato sulla permanenza in Serie B, salterebbe. Senza nuovi fondi da parte del finanziatore asiatico, il futuro della Samp sarebbe a serio rischio. Il collegio sindacale potrebbe non certificare la continuità aziendale, con conseguenze disastrose anche fuori dal campo.
Il destino della Sampdoria è appeso a un filo. Ma non è ancora detta l’ultima parola.

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