Giunto alla 42ma edizione live (la 44ma se calcoliamo anche il 2020 e il 2021 quando non si è potuto giocare dal vivo), questo amatissimo festival pokeristico vanta un programma molto ricco: ben 69 tornei, tra cui 35 eventi principali e 34 satelliti di qualificazione.
A catalizzare l’attenzione sarà come sempre il Main Event da €1.150 di buy-in, strutturato sulla distanza di cinque Day1 (tra il 13 e il 18 aprile), Day2, Day3 e Final Day (19-21/04). A precederlo sarà il più accessibile Mini Main Event (€250, 10-15 aprile), per il quale si prevede già un field enorme. Tra gli eventi di rilievo ci sono anche il sempre spettacolare Mystery Bounty (€1.150, 10-15 aprile) e il prestigioso High Roller da €3.000, in programma dal 19 al 21 aprile.
Una delle peculiarità dell’ormai consolidato palinsesto Irish Open, è la grande presenza di tornei dedicati alle varianti del poker. Saranno ben 13, con il Pot Limit Omaha a dominare la scena. D’altra parte, questa è una disciplina particolarmente amata in Irlanda, dove esiste persino un ibrido tra PLO e Hold’em chiamato appunto Irish Poker. A completare l’offerta dedicata ai variantisti ci sono tornei di Mixed Games, HORSE, Deuce to Seven Triple Draw e perfino di Big O, variante Omaha con cinque carte in mano.
Per ulteriori informazioni sul programma, il rimando è alla pagina dell’organizzatore.
LA STORIA DELL’IRISH OPEN IN PILLOLE
L’Irish Open ha debuttato nell’ormai lontanissimo 1980, quando a vincere fu una giocatrice: Colette Doherty, autrice di un fantastico bis dieci anni dopo, nel 1990. La Doherty e la leggenda Noel Furlong, vincitore del Main Event WSOP 1999, sono gli unici due giocatori ad aver conquistato l’Irish Open più di una volta. Furlong ci è riuscito nel 1987 e di nuovo nel 1989.
Nel prestigioso albo d’oro del Main Event Irish Open figurano anche il pro canadese Griffin Benger (vincitore nel 2017), gli inglesi Ian Simpson (2013), Neil Channing (2008) e l’ex “hendon mobber” Joe Beevers (2003). Prevedibilmente, l’Irlanda è il Paese che ha conquistato più edizioni (26), ma l’ultima volta risale al 2019, quando a vincere fu il cinese naturalizzato irish Weijie Zheng. Da lì in poi, solo “stranieri”. Nel 2022, subito dopo la riapertura del live post pandemia, il titolo è andato al super pro americano Steve O’Dwyer, oggi 14° nella All Time Money List. L’anno successivo ha vinto lo scozzese David Docherty, mentre l’edizione record del 2024 è stata conquistata dal finlandese Tero Laurila, dopo un deal a tre.
Bisogna però tenere presente che il torneo ha subito parecchie modifiche e oscillazioni nel corso della sua storia lunga 45 anni. Tra il 2007 e il 2015, il buy-in del Main Event dell’Irish Open ha oscillato tra i 2.250 e 3.500 euro, con un picco di €4.200 nel 2008, quando l’inglese Neil Channing vinse l’edizione più ricca incassando €801.400, il premio più alto mai assegnato a un vincitore. In termini di partecipazione, le cose hanno funzionato bene fino al 2010, con una media di oltre 700 entries. Tuttavia, quando il primo boom del poker ha iniziato ad esaurirsi, i numeri sono progressivamente scesi dai 709 ingressi del 2010 ai 321 del 2015.
Nel 2016, Paul O’Reilly e JP McCann sono diventati i nuovi proprietari dell’Irish Poker Open. Come prima cosa, hanno ridotto il buy-in a una quota più accessibile di €1.150. La scelta si è subito rivelata vincente: quell’anno il numero di partecipanti è risalito a 802, con vittoria finale dell’irlandese Daniel Wilson. Da lì in avanti è stato un crescendo continuo, fino alle 3.233 entries del 2024.