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Batosta Verstappen, terremoto in F1: cambia tutto

Max Verstappen deve incassare un ribaltone in classifica proprio nel giorno in cui torna alla vittoria nel Gp di Giappone

Il più forte. Per chi volesse delle conferme, Max Verstappen le ha presentate in quantità sufficiente per i prossimi mesi. L’olandese in Giappone è stato fenomenale: pole e primo posto, in una gara dove la sua leadership non è mai stata in discussione.

Verstappen a SKy
Batosta Verstappen, terremoto in F1: cambia tutto (Screen youtube Sky) – Sportitalia.it

Il campione del mondo ha dimostrato di essere il più forte, ma forse di dubbi non ce n’erano: appena uno il punto di distacco da Norris, leader della classifica piloti, pur avendo a disposizione una macchina decisamente meno performante, come dimostrano i risultati dei suoi compagni di squadra (da Lawson e Tsunoda poco è cambiato).

Ma nel weekend perfetto di Max Verstappen c’è una piccola ombra: un record perso da parte dell’olandese che non è più il pilota più giovane ad aver ottenuto un giro veloce in un Gp di F1. Un primato che gli è stato sottratto da Kimi Antonelli. Il pilota Mercedes ha rappresentato il raggio di luce italiano in una weekend da dimenticare per la Ferrari.

Ad appena 18 anni Antonelli è riuscito a piazzare il giro veloce, andando a recuperare secondi su secondi sul compagno di squadra Russell e staccando di 10 secondi Lewis Hamilton.

Antonelli supera Verstappen, doppio record per l’italiano

Il secondo stint di gara di Antonelli è stato magistrale e lo ha portato a battere il record della pista con il tempo di 1’30″965.

Antonelli con Valentino Rossi
Antonelli supera Verstappen, doppio record per l’italiano (Instagram Valentino Rossi) – sportitalia.it

Ma il giovanissimo pilota italiano (18 anni, 7 mesi e 11 giorni) ha battuto anche un altro record di precocità: è stato il più giovane a occupare la prima posizione in un GP di Formula 1. È accaduto per dieci giri quando tutti in pista si sono fermati per il pit stop, mentre lui è riuscito a d andare avanti ancora per qualche giro (8 in più rispetto agli altri). Una dimostrazione anche di capacità di gestire le gomme che tornerà sicuramente utili nel corso della sua carriera.

La prestazione ha sorpreso lo stesso Antonelli, come confermato dallo stesso pilota nel post gara: “Anche io sono rimasto sorpreso del passo che avevamo – il commento di Antonelli sul suo ritmo nei giri finali –. Quando mi dicevano che ero il più veloce in pista un po’ sono rimasto”.  L’italiano dimostra dunque di non aver avuto bisogno di adattamento: ha subito capito la F1 ed ora punta a fare ancora meglio e ad inserirsi nella lotta al vertice.

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