L’annuncio improvviso del direttore delle Final Eight di Coppa Davis: “Non è molto positivo per loro”
Sinner e Alcaraz rappresentano l’elite del tennis attuale e, quasi certamente, di quella del prossimo futuro. Ma alle loro spalle stanno emergendo nuovi fenomeni che potrebbero mettere in discussione la leadership di entrambi, e chissà offuscare man mano le due stelle del circuito ATP. Parliamo ovviamente di Joao Fonseca e Jabuk Mensik, quest’ultimo fresco di conquista del Miami Open a scapito del suo mito Novak Djokovic.

Il fuoriclasse serbo è il terzo e ultimo rappresentante del cosiddetto Big Three, composto fino a poco tempo fa da Roger Federer e Rafa Nadal. Lo svizzero e lo spagnolo, di concerto con Djokovic, hanno segnato un’epoca, “la migliore del tennis” secondo l’ex tennista spagnolo Feliciano Lopez.
“Se confrontiamo le epoche, l’ultima è stata senza dubbio la migliore della storia del tennis – la riflessione completa del vincitore del Roland Garros, confermato come direttore delle Final Eight di Coppa Davis che quest’anno avranno luogo a Bologna dal 18 al 23 novembre – Abbiamo avuto tre, quasi quattro autentici fenomeni presenti in contemporanea nella stessa epoca, che sono riusciti a dominare la loro generazione in qualsiasi altra epoca”.
Se da una parte Lopez esalta quel che è stato, quel che di immenso – e forse irripetibile – hanno fatto i Big Three negli scorsi anni, dall’altra un po’ ridimensiona il valore assoluto dei campioni del presente, Sinner e Alcaraz in particolar modo: “Se facessimo un paragone tra quel periodo e la situazione attuale, ovviamente non sarebbe molto positivo per loro“.
Un colpo al cerchio e uno alla botte, Feliciano Lopez riesce a rimanere in equilibrio esaltando comunque il presente del tennis, caratterizzato per l’appunto dall’enorme talento di Jannik e Carlos: “Tutti e due dominano il tennis mondiale, con la loro rivalità che si intensificherà anche nel tempo, man mano che avranno dei miglioramenti”.

Feliciano Lope: “Sinner e Alcaraz? Una benedizione il loro arrivo”
“È su questo aspetto che dobbiamo concentrarci e porre la nostra attenzione – ha evidenziato in conclusione il direttore delle Final Eight di Coppa Davis – Ovviamente non bisogna dimenticare di valorizzare pure tutti gli altri giocatori. È stata tuttavia una benedizione per il tennis, in un momento in cui i Big Three se ne vanno, e quando rimane solo Djokovic, l’arrivo di questi due fenomeni”.