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L’ennesimo papocchio rossonero: sveglia su Paratici?! Perché su Conte il Napoli tifa Juve…

Davvero una volta toccato il fondo, si può cominciare a scavare. Nel casino a cielo aperto che è ormai da tempo la stagione del Milan, dal punto di vista dirigenziale ancorché sportivo, il nuovo capitolo sulla scelta del direttore sportivo riscrive una nuova frontiera del grottesco. Personalmente, da quando ho memoria personale del calcio, e cioè da circa il 1987, credevo che una delle gestioni più impresentabili di una stagione per una big in Italia fosse la stagione 2000-01 dell’Inter, quella iniziata con Lippi esonerato dopo una giornata e conclusa poi con Tardelli, e in mezzo una serie inenarrabile di casini da farci una serie Netflix. Ma posso adesso affermare che la lotta è alla pari con il Milan 2024-25. Se pensiamo a come sia stato scorticato vivo per molto meno Maldini, vien da pensare ma cos’altro deve succeder al Milan per capire che è gestito a capocchia?

Fabio Paratici
L’ex ds della Juve, Fabio Paratici- lapresse – sportitalia

La questione è estremamente semplice. Ma davvero estremamente.

Il Milan ha il sacrosanto diritto di cautelarsi da eventuali aggravamenti della posizione di Paratici in seguito al processo penale, nonché cautelarsi con le clausole che più ritiene opportune stante la squalifica sportiva fino a fine luglio. E per carità, Paratici ha tutto il diritto di non starci se non lo ritiene. Ma la questione è talmente limpida e cristallina nella sua semplicità, che aver tirato per un mese, aver continuato a trattare e a stilare contratti, quando alla fine il punto di differenza rimane sempre il più grosso noto fin dall’inizio, e da cui non ci si è minimamente mossi, rende il tutto ancora più grottesco. Inutile raccontarvi come ci siano mille maniere di aggirare la squalifica: Paratici potrebbe dare delle non meglio identificate consulenze sui giocatori da prendere al mercato, e poi si potrebbe chiudere in quanto società. Così come è notizia risaputa che Paratici abbia contattato De Zerbi in ottica Milan. E allora come diavolo è possibile arrivare poi a questo punto. E’ incredibile, è davvero incredibile.

Conte intervistato dopo Venezia-Napoli
“Conte tradito”: il Napoli ha un nuovo caso (Screen Youtube Dazn) – Sportitalia.it


Il problema principale del Milan continua a essere il modus operandi sbagliato, la catena decisionale, ed è un bruttissimo segno in prospettiva futura. Perché o viene l’uomo forte, anzi fortissimo, alla Antonio Conte, capace di operare anche quando la società deboluccia, oppure tutto quello che puoi fare anche di buono rischia sempre di essere travolto da una gestione societaria che deprime persino i propri sforzi, travolgendo a cascata uno spogliatoio non esattamente di personalità.

A proposito di Conte: come vi anticipai quasi un mese fa, non c’è certezza che voglia continuare con il Napoli a causa della grande delusione sul mercato. Saranno decisivi gli incontri a fine stagione con la società, ma è ovvio che la corte esterna può essere un fattore decisivo non in senso assoluto ma qualora De Laurentiis non riesca a produrre le sufficienti garanzie. La buona notizia per i napoletani però è che almeno il Milan potrebbe non essere un’alternativa credibile, perché è chiaro che in queste condizioni di gestione un Conte seppur deluso da De Laurentiis però ci penserebbe tre volte prima di scegliere una realtà con una tale confusione dirigenziale. Altro discorso è ovviamente la Juventus, non solo per la ovvia storia tra i due. Ma perché a ben vedere pur nel fallimento sportivo di questa stagione della Juve, tuttavia non si può certo dire che la società viva in uno stato confusionale a livello di dirigenziale, visto che proprietari e dirigenti apicali lavorano di concerto e nella stessa direzione. Poi i risultati sono stati sicuramente disastrosi, ma nessuno può dire che Giuntoli abbia gestito le cose in maniera confusa o che Elkann non abbia supportato la dirigenza a dovere, e non solo con il mercato.

Giuntoli intervistato
Juventus, (Screen Youtube Dazn) – Sportitalia.it

La posizione di Giuntoli che però sembrava così salda a prescindere dal destino di Motta, adesso non lo è più. Proprio perché è troppo clamoroso il dissesto sportivo ed economico, ecco che la non qualificazione alla Champions si tirerebbe giù tutto, a partire dal deus ex machina del progetto sportivo. Non che ci sia ancora una idea chiara sui rimpiazzi, ma se finché c’era Thiago Motta si diceva che il suo destino fosse legato al quarto posto, adesso che Giuntoli è rimasto senza la sua scelta in panchina diventa lui quello destinato a pagare qualora i bianconeri dovessero mancare il portone principale d’Europa. E paradosso dei paradossi, una Juventus costretta ad andare fortemente su Conte potrebbe essere realtà proprio qualora non finisca in Champions. Come a dire che i tifosi napoletani, per non avere rotte le scatole sul proprio allenatore, devono tifare perché la Juventus vada in Champions e se ne stia più tranquilla…

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