Una nuova polemica anima la Formula 1 proprio alla vigilia della tappa in Giappone per il gran premio di Suzuka.

La Formula 1 è pronta a tornare in pista dopo il weekend di riposo. Alle porte c’è la tappa di Suzuka, nel gran premio di Giappone, in un circuito che ha sempre regalato grandi emozioni ed è senz’altro pronto a regalarne di nuove. Tutti gli occhi sono puntati sulla McLaren, grande favorita di questa stagione come confermato anche dalle prime uscite. Lando Norris è pronto a sfidare Max Verstappen per lo scettro, e la Red Bull deve cercare qualche rimedio per migliorare le prestazioni della sua monoposto.
Non è stato un avvio affatto sereno per la scuderia austriaca. C’è tensione nell’aria e lo dimostra anche l’immediato cambio di Liam Lawson, liquidato dopo i primi due weekend tragici, in favore di Yuki Tsunoda. Il neozelandese non è riuscito a dimostrarsi all’altezza delle aspettative del team, collezionando zero punti tra le due gare lunghe e la sprint di Shanghai. Un bottino troppo povero che ha portato la Red Bull a rivedere le sue scelte di inizio stagione, fare dietrofront e puntare sul pilota giapponese, che intanto ha cominciato alla grande con la Racing Bulls.
Shock Lawson, l’attacco alla Red Bull
Lawson e Tsunoda si scambiano dunque le vetture, e non è detto che questo sia per forza un male. Il neozelandese potrebbe trovare nella Racing Bull un ambiente ideale in cui crescere e fare esperienza, e chissà, magari, ripresentarsi tra qualche anno alle porte dei team di punta. Tuttavia, è chiaro che il giovane pilota non abbia preso bene la scelta del team, e dopo un lungo silenzio è tornato ora a parlare alla vigilia del gp di Suzuka.

“Sembrava che a ogni sessione ci stessimo adattando a qualcosa, ed è stato difficile – ha commentato. Per me non si è trattato tanto di stile di guida, ma solo di adattamento a una macchina che è difficile da guidare. E, secondo me, non mi è stato dato il tempo per farlo. È stato uno shock, qualcosa che non mi aspettavo“, si è sfogato Lawson ai microfoni di Sky Sport UK.
“Ovviamente mi sarebbe piaciuto avere più tempo a disposizione, soprattutto perché abbiamo corso in circuiti dove non ero mai stato prima. Correre in piste che già conoscevo mi avrebbe aiutato, ma ovviamente la decisione non spettava a me”, ha poi proseguito. E ancora, il pilota sottolinea prima di concludere: “I test sono stati difficili, il primo fine settimana a Melbourne è stato complicato e quello della Cina è stato un weekend con il formato Sprint, dunque con una sola sessione di prove libere“.