Da quando De Rossi è diventato presidente dell’Ostiamare, la squadra in cui è cresciuto, le cose non stanno andando affatto male. E il futuro appare luminoso…
Le palme agitate dal vento, le fronde dei pini domestici a fare da immobile e folto sfondo durante le partite, il sapore del mare che arriva dritto alle narici. Il centro di Roma è diventato casa tardi per Daniele De Rossi, cresciuto con la salsedine in viso e la sabbia tra le dita dei piedi a zampillare lontano dopo ogni palleggio. Il legame con Ostia, dove è nato e cresciuto, è sempre stato forte. Perché è qui che ha mosso i primi passi nella vita e con il pallone tra i piedi, nell’Ostiamare.
Da lì De Rossi è partito, alla conquista di Roma e della Roma. Una marcia imperiale lunga 46 chilometri, quelli che separano lo Stadio Anco Marzio dallo Stadio Olimpico, dove De Rossi è diventato prospetto, gioiello, principe e infine Re, entrando nel cuore di un popolo che spesso fatica ad amare ma che quando ci riesce lo fa incondizionatamente.
Un simbolo, da giocatore e solo in parte da allenatore, che mai davvero vedremo lontano dalla Roma, anche se il presente dice il contrario, anche se il presente l’ha portato a riabbracciare il suo passato più fanciullesco. Perché alla fine se sei un figlio di Roma il romanticismo è parte di te, non ti abbandona mai. Anche quando non sei più un ragazzino. E così, il 24 gennaio 2025 De Rossi ha rilevato la proprietà dell’Ostiamare, in di Serie D, divenendone il presidente. A chiusura di un cerchio lungo 25 anni.
De Rossi all’Ostiamare – Una nuova avventura
“Non sono mai stato così emozionato come oggi, mi prendo la responsabilità di questa iniziativa, è una sfida di appartenenza per me, per la comunità, per il territorio”, ha detto De Rossi nella conferenza stampa di presentazione. Parlando con papà Alberto, l’obiettivo è stato chiaro fin da subito: questa squadra deve andare in Serie C. E le cose in questi primi mesi non si sono messe certo male per l’Ostiamare di De Rossi.
Da quando è arrivato lui sono arrivati 8 risultati utili su 9: 5 vittorie, 3 pareggi e un solo ko, contro il Livorno capolista indiscussa del girone E, che ha già un passo in Serie C (al momento è a +13 sulla seconda). I playoff sono lontani, a -7 a 5 giornate dal termine. Servirebbe un miracolo, insomma. Ma l’incipit è stato incoraggiante.
“Progetto ambizioso, questo, ma non impossibile. Negli ultimi anni parecchie squadre si sono avvicinate al terzo polo di Roma…”, aveva stuzzicato così De Rossi la comitiva di cronisti presenti alla prima conferenza. “Sarà un progetto a lungo termine, serio. Tante società hanno vinto il campionato e poi sono esplose, noi vogliamo fare qualcosa che durerà nel tempo. Io qui ci voglio stare 30 anni, spero di vedere frutti nel corso del tempo”. L’ambizione c’è, i risultati – per il momento – anche. E il futuro sembra già destinato a grandi cose.