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Annuncio UEFA: c’è una novità che riguarda anche il Mondiale

La nazionale di calcio della Russia, da ormai tre anni, gioca amichevoli di scarso valore. L’isolamento successivo all’invasione russa dell’Ucraina ha coinvolto in maniera consistente anche la parte sportiva. E il calcio viene coinvolto in modo diretto, visto che la nazionale russa continua ad essere esclusa da tutte le competizioni ufficiali della FIFA.

Esclusiva

Amichevoli di scarso valore

Le avversarie della Russia negli ultimi tre anni sono state Iran, Qatar, Cuba, Iraq, Siria, Bielorussia, Brunei, Grenada, Vietnam e Serbia. Ma non solo: si menzionano anche Egitto Under 21, Camerun, Kenya e infine Zambia. Proprio con lo Zambia c’è una relazione bilaterale da diversi anni, come evidenziato da Sydney Mungala, direttore della comunicazione della FA zambiana: “Zambia e Russia hanno una relazione che dura da oltre sessant’anni. Penso che uno dei paesi che ha mostrato solidarietà allo Zambia pochi giorni dopo aver ottenuto l’indipendenza nel 1964 sia stata l’Unione Sovietica. Da allora, e anche dopo la dissoluzione dell’Unione e la creazione della Federazione Russa, il governo di Mosca ha avuto una forte presenza in Zambia”.

Ceferin ha parlato della Russia

Dal Congresso dell’UEFA, il presidente Ceferin ha parlato della Russia: “Riammetterla nel calcio? Quando la guerra si fermerà, sarà riammessa. Il Mondiale per Club? Ci sarà, questo è quanto. I club europei lo vogliono, non vedo una concorrenza per le nostre competizioni, ma penso che ci saranno più partite per i giocatori. Credo debba rispondere il mio collega Infantino, non io”.

Georgy Kudinov si è espresso sulla situazione della nazionale russa: “Previsioni? Impossibile farne, qualcosa si sta muovendo però a livello giovanile, il Cska ad esempio è risultato terzo nel torneo Grande Torino che si è disputato in questi giorni, per squadre under. Il livello è sceso, e il mercato in entrata guarda principalmente al Sud America, con molti brasiliani e colombiani. O ai paesi dell’est, con Armenia, Serbia, Albania, ma anche in Africa. In uscita invece se si vuole gli affari si fanno, vedi Safonov che è passato dal Krasnodar al Parist Saint Germain ed oggi è titolare. Certo, è più difficile”. L’invasione ha dunque frenato la crescita di un movimento che sembrava pronto a crescere sensibilmente.

Le parole riprese dal Fatto Quotidiano.

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