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ESCLUSIVA SI Zapelli accostato all’Udinese, il padre: “A gennaio era incedibile. Italia? Ora è maturo”

C’è stato un periodo nel quale il nome del giovane Bruno Zapelli, centrocampista argentino classe 2002, è stato caldo per il calcio italiano, fra le prime convocazioni con l’Under 21 azzurra e l’accostamento alla Lazio. Una pista che poi si è raffreddata quando il giocatore ha firmato per l’Athletico Paranaense in Brasile. Lo scorso inverno poi si diceva che l’Udinese fosse interessata a lui (ne parlò la stampa argentina ed il Messaggero Veneto, per sostituire Payero qualora quest’ultimo fosse partito, cosa che poi non è avvenuta. Ma come sta andando la crescita di Zapelli in Brasile?

Lo abbiamo chiesto al padre del talento 22enne, Angel, che a Sportitalia ha raccontato le sue sensazioni sul percorso del figlio.

Come sta procedendo la sua crescita?
“Bruno sta andando molto bene nell’Athletico Paranaense, si è adattato molto alla vita di Curitiba e continua a maturare e crescere come persona e come giocatore. A 22 anni è riuscito a diventare il leader della squadra ed a continuare ad imparare giocando molto. Nonostante abbia giocato nella Serie B del Brasile, sta molto bene ed è felice, ora ha la sfida di fare carriera. La sua crescita va avanti passetto dopo passetto, senza sosta e diventerà un giocatore decisivo con il suo gioco”.

In Brasile è più maturo?
“Senza dubbio! È molto più maturo e sicuro di sé, ora. All’allenatore è stata affidata la guida della squadra e questo è essenziale per la sua maturità e fiducia”.

Runjaic, allenatore Udinese Napoli
Runjaic, allenatore Udinese (Fonte immagine: Udinese Calcio)

A gennaio si è parlato dell’Udinese interessata a lui. Che ne pensa?
“Sì, grazie a Dio e al suo gioco, ci sono sempre squadre interessate a Bruno, per il suo gioco e il suo talento naturale, che lo rendono un giocatore diverso e ce ne sono pochi come lui. In questo ultimo mercato, il presidente del Club lo ha dichiarato incedibile e ha migliorato il suo contratto, il che significa che sono contenti di Bruno nel club e hanno grandi speranze per il suo gioco”.

In Italia come lo vedrebbe?
“Bruno, in qualunque campionato giocherà, dopo un periodo di adattamento diventerebbe un centrocampista-attaccante, di grande valore e capace di dare alla squadra gioco e lucidità per raggiungere gli obiettivi. In Italia penso che arriverebbero ad amarlo e a goderselo molto per il suo stile di gioco. In più avendo la doppia nazionalità argentina/italiana, questo faciliterebbe le cose”.

In che cosa può crescere?
“È chiaro che deve migliorare e continuare ad imparare per aggiungere al suo talento naturale la dinamica di calciatori completi che il calcio di oggi richiede. Ma è sulla strada giusta. Nel lavoro e nell’apprendimento quotidiano non gli manca l’impegno. È un processo che si completa con umiltà, lavoro, sacrificio, attitudine e fiducia. Il meglio deve ancora venire. Logicamente sono io il padre e per me lui è il migliore di tutti (ride, n.d.r.)”.

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