L’Inter sembrava destinata a una vittoria tranquilla contro l’Udinese, forte di una prestazione solida e di un doppio vantaggio che lasciava presagire un finale sereno. Eppure, gli ultimi venti minuti della partita hanno ribaltato ogni certezza, trasformando un dominio indiscutibile in una gara dall’esito incerto. Un blackout mentale, cambi discutibili e una tensione crescente hanno reso il finale al cardiopalma, culminato con l’espulsione di Simone Inzaghi. Un blackout, l’ennesimo della stagione dell’Inter che poteva costare carissimo nella corsa allo Scudetto. Come già accaduto in altre occasioni. Ma grazie ai super interventi è riuscita comunque a rimanere in vantaggio.

Il gol di Solet e il crollo dell’Inter
Fino al 71’, l’Inter aveva controllato la partita senza affanni, concedendo poco o nulla all’Udinese. Poi, all’improvviso, la bordata di Solet ha cambiato tutto: il difensore francese ha trovato il gol del 2-1 e, con esso, ha innescato una reazione a catena che ha mandato nel panico la squadra nerazzurra. Da quel momento, ogni pallone pesava il doppio e la sicurezza mostrata fino a pochi minuti prima è svanita. L’Udinese, pur senza dominare, ha intuito l’incertezza dell’Inter, che ha iniziato a sbagliare appoggi semplici e a soffrire anche nelle situazioni più gestibili.
Nervosismo
Nel tentativo di ridare energia alla squadra e risparmiare alcuni titolari in vista di un aprile infuocato tra Serie A, Coppa Italia e Champions League, Inzaghi ha effettuato delle sostituzioni che alla fine si sono rivelate controproducenti. Correa ha deluso, Bisseck è apparso spaesato, Barella ha rimediato un’ammonizione utile ed evitabile; mentre, Asllani non ha saputo prendere in mano il controllo del centrocampo, sottolineando una volta di più la necessità di avere Calhanoglu in campo. Il nervosismo ha preso il sopravvento, coinvolgendo anche lo stesso Inzaghi, che nel finale ha protestato platealmente fino a farsi espellere. L’Inter ha comunque portato a casa la vittoria, ma questi 20’ da brividi sono un altro campanello d’allarme in vista delle prossime sfide decisive.