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Fiorentina gigante contro le grandi: dopo la Juventus batte anche l’Atalanta. Decide Kean

La Fiorentina si dimostra grande contro le grandi e dopo la Juventus, al Franchi batte anche l’Atalanta. I Viola fanno valere il gol allo scadere del primo tempo firmato da Moise Kean (tornato carichissimo dopo la doppietta in Nazionale). La squadra di Raffaele Palladino può sognare ancora in questo campionato, portandosi a -5 dal 4° posto del Bologna.
L’Atalanta, invece, deve smettere di guardare avanti. Dopo i ko contro l’Inter e appunto contro la Fiorentina, i bergamaschi conservano solamente due punti sul Bologna e tre sulla Juventus.

Kean abbraccia Palladino, allenatore della Fiorentina

Le formazioni ufficiali di inizio gara.

Fiorentina-Atalanta, la decide il solito Kean

La partita inizia con un ritmo prudente, con le due squadre che si studiano senza scoprirsi. La Fiorentina è la prima a rendersi pericolosa con Kean, che sfiora il vantaggio con un tiro da fuori dopo un errore difensivo dell’Atalanta. I nerazzurri rispondono con Lookman, servito in area da Zappacosta, ma Ranieri è attento e chiude in extremis.
Dopo qualche occasione sprecata, il match si sblocca prima dell’intervallo: un grave errore di Hien permette a Kean di involarsi verso la porta e battere Carnesecchi con freddezza, portando la Fiorentina avanti.

Nella ripresa, i viola sfiorano il raddoppio con Gudmundsson, che calcia alto da ottima posizione, e con Fagioli, il cui tiro a giro viene neutralizzato dal portiere atalantino. L’Atalanta prova a reagire con De Ketelaere, che spreca una grande occasione incrociando troppo il tiro.
Nel finale, la Fiorentina ha la chance di chiudere la partita con Ranieri, servito perfettamente da Beltran, ma Carnesecchi si oppone con un doppio grande e miracoloso intervento che tiene la Dea in partita. Nonostante il forcing della Dea negli ultimi minuti, che in realtà non sortisce grandi effetti la squadra di Palladino resiste e porta a casa tre punti preziosi nella corsa alle posizioni che valgono l’Europa. La Viola spera nell’Europa League o nella Conference, ma può ancora sognare la Champions League.

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