Clamoroso rifiuto alla Ferrari, il pilota non si nasconde e racconta tutta la verità: il retroscena sorprende tutti.

Se ami i motori, ami la Ferrari: non c’è alternativa. L’automobile per eccellenza, il simbolo del movimento, della velocità, della potenza. Con il suo iconico cavallino rampante, nero su sfondo giallo, ed il rosso talmente identitario da divenire una tonalità ben definita, ha ispirato e fatto sognare generazioni e generazioni di piloti, ma non solo. E parlando di Ferrari, il riferimento non può che andare ovviamente anche alla Formula 1. Dalle vittorie di Ascari e Fangio, ai trionfi di Michael Schumacher passando per Nicki Lauda, tutti vorrebbero correre per la rossa.
L’ultimo ad aver coronato il sogno in tal senso è Lewis Hamilton, sette titoli mondiali in bacheca, che ha suggellato negli scorsi mesi un matrimonio a suo modo epocale. E non è solo una passerella di fine carriera, perché il britannico, sebbene lontano dal suo momento migliore della carriera, crede fermamente di poter scrivere la storia con la scuderia di Maranello. O almeno ci spera.
Agostini e quel ‘no’ a Enzo Ferrari: la rivelazione
Eppure, nella storia della Ferrari non sono mancati dei clamorosi ed inaspettati rifiuti. Ad uscire allo scoperto sulla questione è Giacomo Agostini, che si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Fanpage a ridosso dell’uscita del docufilm autobiografico “Ago. Prima di tutti”, in onda da ieri su Sky.

La leggenda del motociclismo, il pilota più vincente di sempre sulle due ruote, ha svelato il retroscena sulla possibilità di correre con la Ferrari: “È stata dura, perché è la macchina che tutti volevano e che tutti vogliono. Ci ho riflettuto e mi sono chiesto: ‘Ma quando io ero ragazzo sono nato col pensiero delle due o delle quattro ruote?'”. La risposta, in cuor suo, Agostini la sapeva, e abbandonare le moto proprio nel momento in cui vinceva, aveva successo e fama, e soprattutto si divertiva, gli sarebbe sembrato una sorta di tradimento.
E quindi, ha detto no ad Enzo Ferrari: “Dopo aver capito che la mia passione era nata con le due ruote ed era ancora quella mi sono detto ‘È giusto che io rimanga lì’ e quindi ho detto di no a Ferrari. L’ho fatto con grande dispiacere ed è stata una decisione molto sofferta: non ho dormito per tre giorni prima di dirgli che avevo deciso di continuare con le moto”. Enzo Ferrari in prima battuta non la prese benissimo. Rimase quasi spiazzato, e d’altronde come dargli torto. Poi però comprese, e anzi apprezzò la decisione di Agostini.