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Addio allo storico allenatore: dolore troppo grande

Una triste notizia si è abbattuta sullo sport italiano con la dipartita di un uomo dai grandissimi valori sportivi e umani

Una notizia che mai avremmo dovuto dare, ma che ci ritroviamo obbligati a dover riportare. Un’icona della sport italiano ci ha lasciato nella giornata di ieri dopo aver rappresentato ad alti livelli lo sport nella sua regione, facendo anche la storia della società.

Purtroppo ora resterà solo il ricordo di un’autentica leggenda della Sardegna, terra di gente che dentro e fuori dallo sport è l’ultima a mollare. Sicuramente a Cagliari la sua immagine e la sua figura, che per anni hanno reso orgoglioso il capoluogo sardo, non verrà mai dimenticata.

Lutto nello sport italiano: ci ha lasciati

Aveva 82 anni Piero Rigucci, leggenda della pallacanestro in Sardegna. Un lutto che colpisce da vicino la città di Cagliari oltre a tutta l’isola. Piero è stato uno dei protagonisti assoluti con il Brill Cagliari della promozione in massima serie da parte della società.

Notizia terribile, è morto: “Non ti dimenticheremo mai” – Sportitalia.it (screenshot Youtube)

Nato a Roma, è arrivato a Cagliari nel 1963 e da lì non se n’è mai più andato. Fu il primo non sardo a giocare in una squadra di basket della Sardegna, un ruolo che ha saputo onorare alla grande diventando di fatto un “figlio adottivo della città della Sardegna”.

Ormai da anni si occupava della formazione dei ragazzi nel ruolo di allenatore e formatore. Di lui ha parlato sui social Marco Benucci, presidente del consiglio comunale: “Piero, una persona che ho sempre ammirato, non solo per la sua straordinaria storia sportiva con il Brill, ma anche per il suo grande cuore”.

“È stato un punto di riferimento per molti – spiega Benucci – sia come atleta che come professore. Abitava nel mio quartiere e mi ha sempre aiutato a migliorarlo dandomi consigli e quando serviva quale tirata d’orecchio. Ci legava una stima reciproca, rafforzata dalla nostra comune passione per la pallacanestro. Un eccellente tiratore, ha cresciuto intere generazioni di cestisti. Come in campo, dove si gioca di squadra e ci si aiuta l’un l’altro, così anche nella vita Piero era sempre pronto a tendere una mano, a insegnare con il suo esempio e a trasmettere valori autentici“.

Se ne va dunque un uomo “di sport, di valori e di gentilezza, che ha lasciato un segno profondo in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Sono stato una persona molto fortunata perchè ho avuto il piacere e l’onore di viverlo”, conclude Marco.

Christian

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