Tadej Pogacar correrà la prossima Parigi Roubaix. Ma lo spettacolo è previsto già domenica 6 aprile quando ci sarà una sfida epica sui muri delle Fiandre per il Giro delle Fiandre.
La UAE Team Emirates ha comunicato i cambiamenti di programma del campione del mondo con un comunicato ufficiale: “Inizialmente era previsto che Tadej Pogacar partecipasse sia all’E3 Saxo Classic che alla Gent-Wevelgem. Tuttavia, dopo aver discusso con il team, è stato deciso che modificherà il suo calendario per concentrarsi sul Giro delle Fiandre e sulla Parigi-Roubaix, puntando alla forma migliore in quelle gare iconiche”.
Il consiglio di Cipollini
Cipollini ha parlato così di questa possibilità tramite il suo profilo Instagram: “Può succedere che tu vinca la Roubaix; sarebbe una cosa straordinaria, ma possono succedere anche cose brutte in quella corsa. Parla con **Yohann Mousseau**, che di pavé l’ha mangiato a colazione dagli elementari e ha rischiato la vita, arrivando a temere l’amputazione di una gamba. Yohann Mousseau, quante Roubaix e quante Fiandre ha vinto e quanto conosce del pavé!
Il sottoscritto, che è un emerito stronzo, ripeto, un emerito stronzo, però, alla seconda Roubaix che ha fatto, è uscito dalla foresta dell’Arenberg in una fuga che poi è andata all’arrivo. A un certo punto, chissà perché, chissà per come, Plankaert chiude un ventaglio dalla parte opposta in cui eravamo, e io finisco, ultimo, appena dato il cambio, su un cordolo di un ponte appena ristrutturato, con 60 punti in una gamba. Da lì ho cominciato a pensare che la Roubaix forse è una corsa che deve rimanere settoriale per chi ha la massima espressione in quel tipo di gara.
Ma tu puoi vincere tutte le corse che vuoi, ogni corsa a tappe la puoi vincere. Per quale motivo andare a rischiare una parte della stagione così, per andare a giocare quasi alla roulette? Questo è personalmente il mio messaggio, ripeto, da uno che di ciclismo non ci capisce un cazzo e che è **uno stronzo** che non sa niente, in mezzo, tra virgolette, a niente.
Tu sei il numero uno del mondo e è giusto che sia così; potrai rimanerlo per tantissimi anni ancora. Goditi il Tour de France, il Giro d’Italia. L’anno scorso, se volevi, facevi la Vuelta e vincevi tutti i grandi giri. Ma tu lo fai, lo puoi fare anche senza impegnare il massimo di te stesso. Credo che il Giro d’Italia l’hai vinto allenandoti; anzi, probabilmente in allenamento faresti più fatica di quanto hai fatto durante il Giro d’Italia l’anno scorso.
Ho paura che tu stia diventando un po’ **schiavo di te stesso**, di quel sistema che chiede sempre di più. Io credo che tu, che te ne vai a 70 km dall’arrivo e arrivi da solo, non aggiunga nulla a quanto tu sia già campione per tutto quello che ci hai fatto vedere fino ad ora. Credo che la tua maturazione fisica debba ancora arrivare, per cui potrai farci vedere cose straordinarie.
Ma è troppo rischioso, secondo me, affrontare la Roubaix, non perché tu non abbia le capacità di vincere quella gara o di saper condurre la bicicletta su quelle strade orribili, ma penso alle **cause esterne**. Se esplode una ruota del ciclista che ti è accanto, ti butta giù e tu batti un ginocchio su una pietra a 60 all’ora. È veramente conveniente per te? La Roubaix è una corsa straordinaria per certi aspetti. Anche questo è discutibile, perché il ciclismo, a mio avviso, dovrebbe essere un’altra cosa. Ma naturalmente io sono **uno stronzo** che di ciclismo sa poco, in mezzo a una collina dopo aver fatto colazione.
Però vivo il ciclismo con una passione intensa e, se fossi tuo fratello maggiore o probabilmente anche tuo padre — perché a 58 anni potrei essere anche tuo padre — io cercherei di togliertela dalla testa, questa esperienza. Perché, ripeto, secondo me non aggiunge nulla a quanto tu sia grande. Il rischio è troppo alto.
Capisco che gli sportivi la domenica pomeriggio siano sul divano e vogliano godersi una sfida incredibile tra te e Van Der Poel, ma tu non puoi, in questo momento, tentare o cadere nel sistema giornalistico dei cronisti. Distaccati un po’ da questa roba e pensa a te stesso. Credo che sia una cosa troppo complicata.
Ecco, questo è il mio messaggio da uno che probabilmente ti vuole bene da un punto di vista ciclistico e anche affettivo, perché sei, a mio avviso, straordinario in un insieme di cose. Ripensaci: sei il nostro patrimonio, dobbiamo in qualche modo tutelarti e io provo a farlo. Ciao.
Le parole di Pogacar
Pogacar ha parlato così dopo il terzo posto della Milano-Sanremo: “Analizzeremo se abbiamo sbagliato qualcosa, dal mio punto di vista abbiamo fatto una grande gara facendo di tutto per rendere la gara esplosiva. Ci siamo riusciti, ma non è stato abbastanza per vincere contro due corridori fortissimi come Van der Poel e Ganna. Le gambe giravano bene ma forse non ho raggiunto il mio picco, ci riproverò ancora l’anno prossimo. Chiaro che per le mie caratteristiche sarebbe ideale un Poggio lungo 5 chilometri al 10% di pendenza, ma non puoi mica fare magie per cambiare un territorio e una classica monumento così bella!”.