Il pronostico di Napoli-Milan sembrerebbe obbligato e scontato. Davvero il Napoli può fermarsi ancora? Davvero può continuare a non vincere dopo aver fatto solo 1 vittoria nelle ultime 7? Davvero può tornare a fare passi indietro dopo che la crisi sembrava risolta grazie alla doppietta buona prestazione con l’Inter/vittoria con la Fiorentina? Davvero Antonio Conte può sbagliare la preparazione a una partita simile dopo tutto quello che è successo? Davvero il Napoli può non sfruttare il rientro di tutti gli infortunati a partire ovviamente da David Neres? No, francamente sembra impossibile. Aggiungete inoltre che il Napoli può aver sbagliato la gestione delle partite contro Udinese, Como e Venezia, ovvero contro le piccole, ma se si va a ben vedere contro le big non sbaglia mai, a prescindere che vinca o meno. In definitiva sono 6 ottimi motivi che si sommano per credere che il Napoli non sbaglierà proprio contro il Milan, e sì che ne basterebbe anche solo uno di questi. E aggiungiamoci un settimo, ovvero il valore modesto del Milan, che si è salvato per il rotto della cuffia contro Lecce e Como, ma che come rendimento rimane comunque lontano anni luce pure da un Napoli in crisi (ammesso e non concesso che il Napoli ci ritorni in crisi).
Eppure, in tutto questo, il Milan va al Maradona con un vantaggio psicologico non indifferente. Perché non solo il Milan non ha niente da perdere mentre il Napoli ha tutto da rischiare: è evidente, nessuno potrebbe rimproverare nulla ai rossoneri in caso di sconfitta, mentre il Napoli in casa ha davvero l’obbligo di sbloccarsi. Ma soprattutto il Milan è andato alla pausa non dico sereno, che sarebbe un’enormità da pronunciare per una squadra addirittura al nono posto, ma si può dire quantomeno più leggero rispetto al precedente mese e mezzo questo sì, in una condizione di non nervosismo che gli era sconosciuta da circa 45 giorni. Perché pur sbuffando, arrancando, disperandosi, ma alla fine ha fatto 6 punti su 6, ed è vero che è nono ma ci sono ben 6 squadre raccolte in soli 6 punti. E considerando come era iniziata l’ultima giornata con il Como, aver finito addirittura accorciando di altri 2 punti la distanza dal piazzamento Champions è stato un boost all’autostima non indifferente andando alla pausa. Mentre il Napoli è vero che è carico, ma è altresì vero che è andato al break vedendo crescere il distacco e i timori. Forse non sarà sufficiente per i rossoneri per fermare la squadra di Conte, ma è quantomeno un fattore che se saranno bravi sfrutteranno a loro favore.

All’Inter inizia il ciclo assurdo di 9 partite in 27 giorni: per 4 settimane consecutive i nerazzurri giocheranno sistematicamente ogni 3 giorni. E anzi si augurano che il ciclo diventi di ben 7 settimane consecutive, una assurdità, con 15 partite in 48 giorni, un abominio, ma vorrebbe dire essere andati avanti sia alle semifinali di Champions che alla finale di Coppa Italia. Tutto molto lontano e molto difficile da realizzare. E’ già sufficientemente arduo così con 9 partite in 27 giorni. Ed è vero che tornano quasi tutti i vecchi infortunati, ma è anche vero che Dumfries e Lautaro si perderanno il trittico Udinese/Milan/Parma. Ma il dilemma di Inzaghi non è tanto applicare le rotazioni su chi deve alternarsi, ma soprattutto cosa fare di Thuram nella prossima settimana. Perché è evidente che in attacco, causa inaffidabilità dei comprimari, la legge del turnover si applica con più dolore. E’ risaputo che Thuram non sia ancora in stato ottimale. E’ ovvio che il Bayern sia la partita più importante di tutti.

Ma è chiaro che ogni partita di campionato sia fondamentale per non sprecare quel jolly di una partita di vantaggio che l’Inter si è regalata sul Napoli. E allora davvero l’Inter può permettersi di portare Thuram al Bayern dopo avergli fatto fare tre partite in una settimana? In che stato di forma sarebbe ala quarta consecutiva e contro l’avversario più difficile, e sapendo di doversi trattare con cautela? Non dargli un turno di riposo in queste tre gare di questa settimana è un grosso rischio, ed è vero e giusto che l’Inter vuole giocare tutte le competizioni al meglio, ma il derby di Coppa Italia è pur sempre solo il primo tempo di una gara di 180 minuti (certo, come l’andata all’Allianz, ma ovviamente con differente livello di difficoltà). Per questo la scelta più sensata potrebbe essere magari a sorpresa far cominciare Thuram in panchina nel derby, con la coppia Taremi-Arnautovic e uno spirito di servizio da chiedere alla squadra.