Jannik Sinner non trova pace: il suo nome è sempre sulla bocca di tutti ed ora spunta un’altra verità
Arriverà il momento in cui di Jannik Sinner si tornerà a parlare soltanto per quel che fa sul terreno di gioco. Questo però non è ancora il tempo visto che il numero 1 al mondo consuma il tempo guardando il calendario e aspettando la fatidica data del 4 maggio.

Dopo quel giorno, potrà tornare a far parlare soltanto il campo ed allora magari saranno i suoi colpi a prendersi nuovamente la scena. Intanto però ad occupare le prime pagine è ancora (purtroppo) il caso clostebol, con la squalifica di tre mesi di cui si discute continuamente. Proprio quello che voleva evitare Sinner accettando i tre mesi di sospensione: Jannik però si è convinto per chiudere il caso, magari nella convinzione che passato un po’ di tempo si parlerà di altro e non della vicenda che lo ha visto, suo malgrado, coinvolto.
Perché è bene rimarcare come Sinner in questa storia non abbia alcuna colpa: lo ha certificato l’Itia, lo ha confermato la Wada. Nonostante la squalifica, quel che è accaduto al tennista italiano non può essere considerato doping.
Sinner, Altmaier lo assolve: “Solo sfortuna”
Nessuna colpa, nessuna negligenza: questa la formula usata per il caso Sinner che è accolta anche da Daniel Altmaier, numero 82 del mondo, che al sito Claytenis dice la sua sulla vicenda che ha toccato da vicino l’italiano.

Per il tedesco si è trattato di un incidente: “Non credo che molti tennisti vogliano doparsi di proposito, a volte è solo sfortuna“. Lo è stato anche nel caso Sinner di cui Altmaier parla così: “L’ho incontrato e non mi sembra il tipo di persona che andrebbe deliberatamente contro le regole“. Per il tennista rimarca un tema molto caro agli avversari del numero 1 del ranking: “Tutti devono essere trattati allo stesso modo, che tu sia classificato al numero 1, al numero 100 o al numero 1.000. Questa dovrebbe essere la regola più ferma. Capisco perché molti giocatori siano arrabbiati“.
Una rabbia però che sbaglia destinatario perché Sinner “non ha fatto nulla di proposito“. Altmaier poi contesta chi fa polemiche sui rigidi controlli antidoping cui devono sottostare i tennisti: “Non vedo il problema, c’è chi lavora dalle sette di mattina alle otto di sera. Per noi tennisti si tratta solo di segnalare dopo siamo per fare i test. Le cose potrebbero essere più semplici, ma non credo che lo facciano per rendere la nostra vita un inferno“.
Un inferno per qualche mese è stata la vita di Sinner per un caso che lo ha travolto senza averne colpa. Ora non vede l’ora che tutto sia finito per tornare in campo e lasciar parlare soltanto la sua racchetta.