Nemmeno due settimane dopo la consegna al Comune di Milano del dossier da 300 pagine con la proposta di acquisizione dell’area di San Siro da parte di Milan e Inter, la Procura di Milano, diretta da Marcello Viola, ha aperto un fascicolo conoscitivo. L’inchiesta è finalizzata a verificare se la vendita dello stadio e delle aree circostanti comporti danni per le casse pubbliche. Questo fascicolo, coordinato dalla procura con l’aggiunta Tiziana Siciliano, si occupa di eventuali reati contro la pubblica amministrazione. Si tratta comunque di un’indagine preliminare, priva di ipotesi di reato o indagati, e al momento non si configura alcuna accusa.

La valutazione dell’area e le possibili implicazioni
L’Agenzia delle Entrate ha fissato il valore dell’area di San Siro su richiesta del Comune: 197 milioni di euro, suddivisi in 73 milioni per lo stadio e 124 milioni per le aree limitrofe. Una parte di queste cifre potrebbe essere oggetto di contrattazione, come nel caso delle opere di bonifica. Si parla infatti di uno “sconto” di 80 milioni a carico del Comune per la rimozione delle macerie e le operazioni di bonifica. Una cifra che ha sollevato preoccupazioni tra alcuni esponenti politici milanesi, tanto da dare luogo a un esposto. La valutazione e la gestione di queste problematiche, insieme alle cifre per la bonifica, sono punti cruciali che potrebbero influenzare l’intero processo.
I prossimi passi e le sfide legate al progetto San Siro
L’iter burocratico per la compravendita dell’area prevede l’avvio della conferenza dei servizi e un avviso pubblico per verificare l’interesse di altri soggetti all’acquisto. L’intenzione di tutte le parti coinvolte è di concludere l’operazione entro il mese di luglio. Tuttavia, un altro ostacolo potrebbe derivare dal vincolo architettonico del secondo anello del Meazza, che scatta a novembre, minacciando così la realizzazione del progetto. La vicenda continua a essere oggetto di attenta osservazione da parte delle autorità e dei politici locali.