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Sinner riesce nell’impresa: Djokovic molla Kyrgios

Djokovic contro Kyrgios o almeno non al suo fianco: Jannik Sinner è riuscito anche in questa impresa. Tutti i dettagli

Che Jannik Sinner sia il nemico numero 1 di Nick Kyrgios ormai è chiaro a tutti, così come è chiaro che il 23enne altoatesino non è proprio il più grande amico di Novak Djokovic.

Djokovic a Miami
Sinner riesce nell’impresa: Djokovic molla Kyrgios (Screen Youtube) – Sportitalia.it

Magari per questione prettamente di rivalità sportiva o soltanto per diversità di vedute, tra il serbo e l’italiano non c’è mai stato chissà qualche feeling. La vicenda clostebol ha poi peggiorato le cose, con l’ex numero 1 al mondo che ha avuto qualche uscita non propriamente felice, almeno se guardata con gli occhi di Sinner.

Negli ultimi giorni poi è arrivato il passo ufficiale della PTPA, il sindacato dei tennisti che ha proprio in Djokovic uno dei fondatori e in Kyrgios uno degli esponenti di spicco. L’associazione ha denunciato le istituzioni del tennis con un articolato e lungo documento dove si fa riferimento anche al caso Sinner. Una vicenda che secondo la PTPA è stata giudicata in maniera non giusta dall’Itia, con un trattamento di favore adottato nei confronti del campione italiano. Un’accusa che si ripete da mesi ormai, passata dai canali social a quella delle aule di tribunale con questa denuncia che presenta anche alcuni aspetti chiaramente non veritieri.

Sinner, Djokovic non appoggia Kyrgios

Al di là dei contenuti del documento presentato dalla PTPA, ciò che sorprende è che tra i firmatari non figura il nome di Novak Djokovic.

Sinner in campo
Sinner, Djokovic non appoggia Kyrgios (Screen Youtube) – Sportitalia.it

C’è, e non poteva essere altrimenti, quello di Kyrgios, c’è quello di Pospisil (un altro dei fondatori dell’associazione), compare anche quello della cinese Zhang, ma non quello di Novak Djokovic. Una scelta che sorprende, considerato come Djokovic sia l’uomo forte del sindacato e che si è spesso speso per le sue battaglie.

Questa volta però ha scelto di stare un passo indietro, anche se non c’è una spiegazione ufficiale. Una ufficiosa arriva da The Athletic, che racconta di come Djokovic avrebbe anche riflettuto sulla necessità di appoggiare il documento e rafforzarlo con la sua firma, preferendo poi tirarsi indietro per non far diventare “una battaglia collettiva” qual è quella aperta dalla PTPA una “battaglia diretta tra le organizzazioni tennistiche e il suo giocatore più rappresentativo“.

Una scelta dunque per dar maggior forza alla protesta dell’associazione, ma che fa comunque rumore, come rumore hanno fatto le parole di Alcaraz che, nominato nel documento, ha voluto prendere le distanze spiegando di non appoggiare questa battaglia. Come non lo fa, almeno ufficialmente con il suo nome, neanche Novak Djokovic.

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