La causa legale e l’attacco al numero uno al mondo, il tennista spagnolo è una furia: “Non sapevo nulla e non la appoggio”
Ha sorpreso anche lui, eppure il suo nome figura nelle carte della causa legale intentata dalla PTPA, il sindacato di Djokovic, contro ATP, WTA, ITF e ITIA. La reazione sbalordita di Carlos Alcaraz ha fatto calare il gelo in conferenza stampa.

“Uccideranno i calciatori in qualche modo”. Poco prima delle Olimpiadi di Parigi, il tennista spagnolo andò contro il programma del tour ATP, lamentandosi dei troppi tornei che prevedono – tra l’altro – anche la disputa di alcuni incontri in orari impossibili, con il rischio di pregiudicare la salute degli atleti.
“Gli infortuni sono la mia unica paura, in qualche modo ci ci uccideranno. In questa fase molti bravi tennisti rischiano di perdere i loro tornei a causa di infortuni. A volte succede che non voglio andare a giocare un torneo: non devo mentire, mi sono sentito così alcune volte”.
Queste parole sono state inserite, a insaputa dello stesso Alcaraz, nel punto 213 del documento presentato dalla Professional Tennis Players Association.
“È stata una sorpresa, non sapevo nulla”
Così mercoledì, nella conferenza di apertura del Miami Open, il vincitore di 4 Slam ha tuonato spiazzando i giornalisti presenti: “La verità è che per me è stata una sorpresa. Sinceramente, nessuno mi aveva detto niente a riguardo. Poi ho visto sui social che c’erano delle dichiarazioni… Come se stessero pubblicando qualcosa che ho detto in una conferenza stampa e di cui non ero a conoscenza”.
Attacco a Sinner, Alcaraz contro il sindacato di Djokovic: “Non appoggio quella lettera”
Alcaraz è furioso. Infatti ha sottolineato che “non appoggio quella lettera”, con cui Djokovic e gli altri, tra cui Kyrgios, hanno attaccato anche la gestione dell’antidoping, dimostrando di avere ancora il dente avvelenato sulla vicenda Sinner. Ma in verià, in quel documento hanno detto una marea di falsità sul famoso ‘caso’ Clostebol, terminato con il patteggiamento di una squalifica di 3 mesi.

“Non la appoggio quella lettera perché non ne sapevo nulla – ha ribadito il numero 3 nel ranking ATP sempre in merito al documento della PTPA fondata da Djokovic e Vasek Pospisil – Ci sono cose con cui sono d’accordo e altre no. Ma la cosa principale è che non la appoggio“.