Editoriale Calcio

Come De Niro: un colpo solo da non sbagliare

Non vanno d’accordo, il ragionamento e la fretta. Tra i suoi studi liceali, seppur scientifici e non classici,  in via Copernico, a due passi dalla stazione Centrale, Giorgio Furlani avrà di certo trovato la citazione di Sofocle e l’avrà fatta sua. Così, saggiamente, l’amministratore delegato rossonero sa che il tempo delle riflessioni non è mai tempo sprecato, specie oggi, quando occorre rimediare a tutti gli errori di un anno fa. Non è una gara a fare prima, ma è decisamente un’inderogabile priorità fare bene: perché se a giugno 2024 si poteva concedere un fideistico beneficio del dubbio sulla riuscita del progetto Fonseca e affini (vedi Morata), lo stesso non potrà essere fatto oggi, nemmeno dagli inguaribili ottimisti, partito a cui non smettiamo comunque orgogliosamente di iscriverci. Il concetto è semplice: sul tema del direttore sportivo, meglio pensarci ancora un attimo, piuttosto che lanciarsi con impeto nella strada sbagliata per dimostrare di essere attivo. Furlani lo sa e saggiamente guarda le carte fino alla prossima settimana, senza dimenticare le priorità,  finanziarie: a un’annata così si risponde sul campo, certo, ma bisogna porre rimedio anche nei conti. Questa la probabile chiave del viaggio a Dubai.

L’amministratore delegato del Milan Giorgio Furlani (Ansa) – Sportitalia.it

Dicevamo, il direttore sportivo, con una premessa: non ci iscriviamo per principio alla claque di questo o quel ds, ma tracciamo un profilo ideale in 5 punti e proviamo a farlo coincidere coi candidati. Primo, italiano: un parametro che nel nuovo Milan verrà tenuto in considerazione molto frequentemente, in compensazione di quanto sia stato ignorato negli ultimi due anni. Secondo, con le idee chiare sul piano tecnico, sia sull’allenatore da scegliere, che sull’attuale rosa e sul probabile mercato. Terzo, che abbia lo standing e il CV all’altezza di un club come il Milan, che guarda al futuro e vuole tornare a competere ad alto livello in Europa.

“Ibrahimovic”: scossone Milan, scelto anche il nuovo allenatore (Screen Youtube Dazn) – Sportitalia.it

Quarto, che sappia gestire, in prima persona o con una sua rete di fidati collaboratori competenti di Serie C, anche il progetto di Milan Futuro, in modo da salvarlo dal fallimento dell’ultimo anno targato Kirovski (che non può assolutamente essere confermato). Quinto e ultimo, che abbia un peso politico nel mercato italiano (con le “provinciali” di turno, come con le big), ma anche in quello internazionale (con gli agenti di livello). Tra chi buca un punto (vedi le pur suggestive ipotesi straniere), o anche più di uno, la candidatura di Paratici appare a mio modesto parere, quella più calzante. Per lui parlano i successi della Juve di Agnelli, di cui era la mente tecnica sin dal primo giorno (vedi le intuizioni Barzagli, Bonucci, Vidal e Pogba, per citarne alcune, a 26 milioni totali in quattro) dietro l’ombra burocratica del dg Marotta, nonché la creazione e lo sviluppo (con Cherubini) del progetto NextGen, che ha fruttato giocatori utili e soldi da reinvestire, esattamente come dovrebbe fare Milan Futuro. Doppio bonus  considerevole: chi lo conosce nell’ambiente, lo racconta come “a lucido” e voglioso di riscatto dopo lo stop, nonché, nella rosa dei candidati, è sicuramente quello con le carte più convincenti in mano sui tavoli degli allenatori che contano.

Ansa Photo

Già, l’allenatore, che poi sarà la prossima curva da affrontare per Furlani: a quel punto però, almeno in due. Sarà fondamentale potersi sedere a discutere con credibilità con allenatori certezza e non più scommesse o esperimenti: il primo, il secondo e il terzo nome, dovrebbe essere Antonio Conte, a maggior ragione per sconfessare definitivamente il peccato dell’anno scorso. Poi, qualora non fosse possibile, via di seguito con De Zerbi e Allegri, nell’ordine che preferite, ma con una consapevolezza fondamentale da non perdere di vista: che qualsiasi altro nome fuori da questo podio, difficilmente verrebbe visto come una buona scelta. Con la comprensibile ricaduta consequenziale sull’aria della nuova stagione, tra media, mercato e tifosi. Un motivo in più, per prendersi tutto il tempo che serve. Poi, “un colpo solo”, come De Niro ne “Il cacciatore” di Cimino. E via, verso un’estate – si spera – di riscatto.

Francesco Letizia

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