Prima di Luciano Spalletti nella sala stampa di Coverciano, aveva parlato alla vigilia di Italia-Germania anche Riccardo Calafiori.
Come ti trovi a sinistra nella difesa a tre e cosa servirà contro la Germania?*
“Mi trovo benissimo, sia con Di Lorenzo che con Bastoni, indipendentemente da chi gioca. Il mister ci chiede di aiutare la squadra in entrambe le fasi, e noi cerchiamo di farlo al meglio. Stiamo preparando questa sfida con grande attenzione: Italia-Germania non è mai una partita come le altre. È una gara molto importante, ho tanti ricordi legati a questa sfida, dalla semifinale dei Mondiali a quella degli Europei. Anche quando non abbiamo vinto, abbiamo sempre dato tutto“.
Calafiori può diventare un leader di questa Nazionale, anche grazie all’esperienza in Premier?
“La Premier è un campionato a sé, che ti dà tanto. Non sarà facile, ma siamo un bel gruppo: penso alla squadra più che agli obiettivi personali“.
È vero che la Premier è più intensa della Serie A?
“Non mi sento di fare paragoni, sono due campionati diversi. Forse in Premier le squadre pensano meno a difendersi e più a segnare un gol in più“.
Spalletti aveva ammesso di essere stato un po’ pesante agli Europei. Che CT hai ritrovato durante la Nations League?
“Potete chiederlo a lui… So solo che abbiamo iniziato un nuovo ciclo e ci troviamo bene. La squadra è giovane, siamo affiatati e con alcuni ci conosciamo da anni. Credo che in campo si sia vista la differenza rispetto agli Europei“.
Che cosa è cambiato rispetto all’estate scorsa, a livello di atmosfera e di gioco?
“Non saprei, il carico psicologico agli Europei è normale. Penso che abbiamo accettato la batosta subita e la prima partita con la Francia è stata fondamentale. Siamo migliorati tanto, e domani sarà un test importante per capire a che punto siamo“.
Quanto ti sta aiutando giocare la Champions League?
“Era un sogno che avevo da quando ero bambino, e realizzarlo è un’emozione incredibile. Preferisco giocare sempre ad alti livelli, come in Champions, Premier o in Nazionale“.
Hai detto che ti piacerebbe imparare anche altri ruoli. Quale ti incuriosisce di più?
“Avevo parlato del centrocampista, mi riferivo a quello. Non è un obiettivo preciso, ma penso sia fondamentale nel calcio moderno saper fare più cose nel miglior modo possibile“.
Degli Europei è rimasta l’immagine del gol di Zaccagni. Quante volte l’hai rivisto e cosa hai provato?
“L’emozione di quel gol è stata enorme, forse la più grande della mia carriera, per quello che era successo prima e per l’importanza del gol. L’ho rivisto tante volte, ma quello che mi emoziona di più è rivedere le reazioni sui maxi-schermi: è un qualcosa che sa di Nazionale e che con il club non si può provare. Non ricordo esattamente cosa pensassi in quel momento, sapevo solo che era l’ultima azione e ho dato tutto. Anche Mattia ha segnato un gol complicato e pesantissimo“.
Che partita dobbiamo aspettarci domani?
“Come ho detto, Italia-Germania non è mai una partita come le altre. Non so bene cosa aspettarmi, entrambe le squadre hanno qualche assenza. Sarà un test importante, vogliamo vincere per conquistare le fasi finali della Nations League“.
Cosa soffrono i tedeschi dell’Italia?
“Non lo so, troppe cose sono cambiate negli anni. Forse in passato hanno avuto un po’ di spocchia, la sensazione di essere superiori, e noi li abbiamo riportati coi piedi per terra. Ma ogni partita è diversa: noi siamo umili e pensiamo solo a dare il massimo“.