Accuse gravissime, regole violate: la F1 finisce nel caos - Sportitalia.it (screen Youtube)
Il GP d’Australia ha lasciato il segno, non solo per il colpo di scena finale ma anche per quanto emerso sul fronte tecnico. A brillare su tutti è stata la McLaren con un perfetto Lando Norris.
Il team di Woking ha confermato la bontà del progetto MCL39, rapida sul passo gara e ben bilanciata anche sul bagnato. Peccato per Piastri, finito fuori traiettoria negli ultimi giri, ma comunque competitivo fino all’errore. Diverso il discorso per la Ferrari, apparsa in grande difficoltà. Le modifiche d’assetto in chiave bagnato non hanno funzionato, e la SF-25 ha mostrato tutti i suoi limiti: scarsa aderenza con gli pneumatici intermedi e un bilanciamento instabile. Leclerc, combattivo come sempre, ha limitato i danni chiudendo ottavo, mentre Hamilton ha sofferto per tutta la gara, chiudendo decimo e visibilmente frustrato.
Red Bull si è affidata al talento puro di Verstappen, che ha portato a casa un secondo posto con una macchina meno performante del solito. L’olandese ha saputo leggere al meglio le condizioni miste, gestendo gomme e pista con freddezza. Nota lieta per la Mercedes, con un attento Russell sul podio e un sorprendente Kimi Antonelli che, dopo la rimozione della penalità, ha chiuso quarto all’esordio. La vettura ha retto bene il degrado gomme, dimostrando solidità. La gara però ha offerto spunti anche per la FIA, e dal prossimo GP in Cina ci saranno cambiamenti che hanno fatto storcere il naso alle scuderie.
Il weekend di Melbourne ha lasciato strascichi pesanti non solo in classifica, ma anche sul fronte regolamentare. Dopo aver analizzato immagini e dati raccolti durante il GP d’Australia, la FIA ha deciso di intervenire con effetto immediato, annunciando un giro di vite sulla flessibilità delle ali posteriori a partire dal prossimo GP di Cina. Secondo quanto emerso, alcune vetture sfrutterebbero una particolare flessione dell’ala per ridurre la resistenza aerodinamica in rettilineo, ottenendo vantaggi simili all’utilizzo del DRS tradizionale, senza però attivarlo.
La Federazione ha quindi comunicato che la tolleranza sulla flessione dell’ala sarà drasticamente ridotta: sotto un carico di 75 kg applicato su un’estremità dell’ala posteriore, la distanza tra i suoi elementi non potrà variare di oltre 0,5 mm, rispetto ai 2 mm precedenti. Una stretta importante, alla quale verrà affiancata una piccola tolleranza tecnica di 0,25 mm per l’appuntamento di Shanghai, vista la tempistica ristretta. Questa decisione ha creato tensioni tra FIA e scuderie. Alcuni team, colti alla sprovvista, contestano la modifica a ridosso della gara, evidenziando le difficoltà nel realizzare nuovi componenti in tempi così brevi, soprattutto in regime di budget cap. Tuttavia, la FIA difende la scelta parlando di equità e necessità di garantire che nessuno sfrutti “zone grigie” del regolamento. Il GP di Cina sarà così non solo un banco di prova per i team, ma anche un test importante per la FIA, chiamata a gestire una fase delicata in cui tecnica e regolamento si sfidano a ogni curva.
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