L’annuncio sul ritiro del fuoriclasse serbo e sulla sua nuova vita dopo aver appeso la racchetta al chiodo
Djokovic ancora non sembra intenzionato ad appendere la racchetta al chiodo, ma i tre ko consecutivi, di cui due al primo turno di un torneo sono un forte segnale di come l’epilogo della sua straordinaria carriera sia molto più vicino di quanto lui possa pensare.

Possiamo capirlo, seppur non fino in fondo perché non abbiamo nemmeno mai vinto un torneo amatoriale di tennis: ritirarsi è difficile, complicatissimo, specie per chi come lui è stato per anni e anni ai massimi livelli, vincendo tutto quello che era possibile vincere.
Interessante in tal senso la riflessione di Paolo Bertolucci a ‘MowMag’: “Scegliere il momento nel quale dire basta, è la cosa più difficile che esista. Purtroppo abbiamo visto come anche Nadal, l’anno scorso, si sia un po’ trascinato. C’è una carta di identità che ti presenta il conto, però non si può capire cosa provi un campione quando si rende conto che non è più competitivo come prima”.
Una carriera straordinaria giunta al capitolo finale: “Non ha più la continuità mentale”
Per Bertolucci, il fuoriclasse serbo “non ha più la continuità mentale, non tanto quella fisica. Si imbatte in errori incomprensibili e sta vivendo un momento veramente delicato”. Ma questo impone un po’ tutti massimo rispetto nei suoi confronti: “Lo merita, bisogna rispettare i tempi senza sindacare”. Smettere del resto, come sottolinea Bertolucci, “è la cosa più difficile“.
Djokovic, la vita dopo il ritiro dal tennis: “Primo Ministro in Serbia”
Per chi è stato un grandissimo come Djokovic, il pensiero va anche al futuro con un po’ di apprensione. Cosa farò dopo il tennis? Come cambierà la mia vita? “Per chi lavora e per chi gioca, terminare l’attività è un momento complicato perché significa iniziare una nuova vita”, ha detto il famoso ex arbitro di tennis Carlos Bernardes nell’intervista al ‘Corriere della Sera’.

Bernardes è comunque convinto che il quasi 38enne non avrà problemi a ritagliarsi il suo ruolo una volta abbandonato il tennis, perlomeno quello giocato: “Una volta che si sarà ritirato, sono sicuro potrà fare qualsiasi cosa. Volendo anche il Primo Ministro in Serbia, anche se io spero che non entri in politica perché è un ambito divisivo”.