Dal 2019 a oggi, Jannik Sinner ha costruito una carriera straordinaria, passando da giovane promessa a numero uno del mondo.
Il ragazzo di San Candido, cresciuto tra sci e tennis, ha bruciato le tappe con una progressione impressionante: dal primo titolo ATP Challenger a Bergamo, alla top 100 nel 2019, fino a entrare stabilmente tra i grandi nel 2021. Il 2024 è stato il suo anno d’oro: trionfi agli Australian Open e agli US Open, vittoria alle ATP Finals, otto titoli complessivi e un dominio che lo ha portato in cima al ranking ATP il 10 giugno. A soli 23 anni, Sinner ha scritto la storia diventando il primo italiano a conquistare la vetta del tennis mondiale. Ma poi, il colpo di scena.

Nel 2025, una squalifica di tre mesi concordata con la WADA ha interrotto la sua corsa. Un caso controverso, legato a una violazione involontaria delle norme antidoping. Sinner, estraneo a qualsiasi dolo, ha accettato la sospensione senza troppe polemiche, consapevole che la sua vera risposta sarebbe arrivata sul campo. Ora, l’attesa è tutta per gli Internazionali d’Italia, il suo grande ritorno dopo lo stop che sarà il teatro del rientro di un campione ferito, ma mai domo. I tifosi lo aspettano, il circuito lo teme. Ma cosa si nasconde dietro ai suoi successi degli ultimi anni?
Il segreto di Sinner, Zverev sicuro: “Merito di Cahill”
In tanti casi è l’allenatore giusto a fare la differenza, proprio come nel calcio e in altri sport. Jannik Sinner negli anni ha affinato sempre di più la sua tecnica, arrivando a fornire colpi che nessun altro per ora è riuscito ad eguagliare, compreso Zverev, che ha dichiarato apertamente la superiorità dell’altoatesino su alcuni aspetti prettamente tecnici. Il tedesco, numero 2 al mondo, ha perso molte occasioni per accorciare su Sinner durante lo stop forzato del numero uno, lasciando anzitempo anche Indian Wells.

Intervenuto nel podcast che di consueto conduce insieme a suo fratello Mischa, Zverev ha svelato quello che secondo lui è l’ingrediente segreto dietro ai successi di Sinner: Darren Cahill. Insieme a Vagnozzi infatti, il coach australiano ha contribuito fortemente all’ascesa dell’azzurro. La brutta notizia per Sinner però, sta nel già annunciato addio del suo coach a fine anno, decisione che per ora sembra senza possibilità di inversione. Quello che ha fatto Darren è stato aiutarlo a capire cosa fare in campo e a fargli capire che se gioca in un certo modo vincere l’80% delle volte – ha dichiarato Zverev durante il podcast.