Il ritiro di una delle Leggende del tennis mondiale: “Nessuno può davvero prepararti a questi momenti”
Djokovic e il ritiro, una decisione che potrebbe arrivare a breve. O forse no, perché sembra che il serbo voglia concludere la sua immensa carriera con un grande successo. Non sarà facile riuscirci, visto che le sue condizioni atletiche non sono più quelle di un tempo. Un tempo non lontano, ma certo non attuale. Tornare ad essere quello che è stato, insomma, è praticamente impossibile.

Trentotto anni il prossimo 22 maggio, la scorsa settimana il recordman di Belgrado ha detto addio al primo turno di Indian Wells, facendosi sconfiggere ancora una volta da un lucky loser. Quest’anno da van de Zandschulp.
“Mi dispiace per come ho giocato, considerando come mi sono allenato in questi giorni – le parole del serbo in conferenza stampa – La differenza tra il centrale e gli altri campi è enorme, lì la palla rimbalza più in alto rispetto ad alcuni campi in terra battuta. Ho faticato molto su questo aspetto, non riuscivo a trovare ritmo”.
Per Djokovic si tratta del terzo ko consecutivo, il secondo all’esordio di un torneo dopo quello a Doha contro Berrettini, quest’ultimo eliminato invece (e di nuovo) da Tsitsipas. Sempre in conferenza, il vincitore di 24 Slam ha sostanzialmente ammesso di essere davvero vicinissimo dall’appendere la racchetta al chiodo.
The moment Botic van de Zandschulp completed a stunning win over Novak Djokovic 🤯@atptour | @TennisTV | @BNPPARIBASOPEN | #ATP #Tennis #TennisParadise
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— Tennis365 (@tennis365com) March 9, 2025
“Negli ultimi anni le cose sono cambiate per me, ho fatto fatica a giocare al livello desiderato. Ogni tanto riesco a fare qualche buon torneo, ma per lo più è una sfida continua per me. Nessuno può davvero prepararti a questi momenti. Devi viverli e cercare di affrontarli nel miglior modo possibile”.
Ritiro Djokovic, Bertolucci: “Non ha più la continuità mentale, ma smettere è la cosa più difficile”
Ritirarsi, specie per gli atleti del livello di Djokovic, deve essere davvero complicatissimo: “Scegliere il momento nel quale dire basta, è la cosa più difficile che esista – ha detto Paolo Bertolucci a ‘MowMag’ – Evidentemente vogliono ancora provare quell’adrenalina, seguire la loro passione. E purtroppo abbiamo visto come anche Nadal, l’anno scorso, si sia un po’ trascinato”.

Per quanto riguarda il caso Djokovic, Bertolucci evidenzia come il serbo, Olimpiadi a parte, sia ormai lontanissimo dal giocatore che fu: “C’è una carta di identità che ti presenta il conto. Ma non si può capire cosa provi un campione quando si rende conto che non è più competitivo come prima.
Lui ora non ha più la continuità mentale, non tanto quella fisica. Si imbatte in errori incomprensibili, è un momento veramente delicato e bisogna rispettare i tempi senza sindacare. Merita profondo rispetto – sostiene Bertolucci in conclusione – e quindi è giusto che siano questi grandi campioni a decidere quando smettere, che è la cosa più difficile“.