Per Jannik Sinner arriva la frase che è un po’ fuori dagli schemi, lo ha detto in maniera chiara: “Un pazzo ed un egoista”
Numero 1 nonostante la squalifica. Jannik Sinner continua a mantenere il primato nel ranking e probabilmente riuscirà a farlo fino al suo ritorno in campo.

Zverev sta attraversando un momento di crisi e non sembra essere più una minaccia, Alcaraz invece è arrivato in fondo ad Indian Well, ma dovrebbe continuare a vincere anche i prossimi Masters 1000, dimostrando quella continuità che finora gli è mancata. In attesa di scoprire chi sarà il numero 1 nel ranking a Roma, quando Sinner potrà finalmente tornare a giocare, si continua a parlare del tennista italiano e del suo talento.
Lo fa anche un ex campione come Boris Becker che in un’intervista pubblicata sul sito ufficiale dell’ATP si sofferma su Jannik Sinner e su quel che serve per diventare (e restare) al vertice del tennis mondiale.
Sinner, Becker: “Per essere numero 1 devi essere un pazzo”
Dodici settimane da numero 1, sei Grandi Slam vinti, Boris Becker è stato uno dei migliori tennisti tra gli anni ’80 e gli anni ’90. Il tedesco sa come si vince e come si arriva ad essere leader nel ranking e lo dice apertamente: “Devi essere un po’ pazzo, un egoista perché la tua vita deve essere il tennis“.

Becker quindi continua: “Tutta la tua vita deve girare intorno al tennis, devi essere disposto a fare ciò che serve. Nulla deve essere più importante di vincere la prossima partite“. Una ‘missione’ che non è facile da portare avanti a lungo: “Mantenere l’intensità a lungo è difficile, ma credo che noi ex numero 1 abbiamo questa mentalità folle di fare ciò che serve per vincere la partita“. Una mentalità che sicuramente possiede Jannik Sinner di cui il tedesco tesse le lodi.
“Non mi ha sorpreso quando è diventato il numero 1 al mondo. Vive e respira tennis: a 13 anni ha lasciato casa per diventare il migliore. È stato sempre talentuoso, ma ciò che era davvero evidente è la sua determinazione“. Una determinazione di cui si è avuta prova nell’ultimo anno, con successi in serie nonostante lo spettro della squalifica pendesse sul suo campo.
Sinner non ha fatto una piega, si è fatto forza ed ha continuato a giocare e vincere come se nulla fosse. Magari sfoggiando un po’ di quella pazzia che secondo Becker serve per diventare numero 1. Una follia che, guardando Jannik, sembrerebbe essere lontanissima dal suo carattere.