Il numero uno al mondo fa parlare di sé anche adesso che è impossibilitato a scendere in campo a causa della squalifica per il caso Clostebol
Sinner resta al centro della scena del tennis mondiale nonostante non possa scendere in campo a causa della squalifica per la positività al Clostebol. Sul ‘caso’ risoltosi con il patteggiamento di una sospensione di tre mesi, si esprimono praticamente tutti. Anche se sono davvero pochi, si contano quasi sulle dita di una mano, i pareri che meritano la giusta considerazione.

Senz’altro non è irrilevante quello di uno dei mostri sacri di questo sport, Rafa Nadal. Toccanti a dir poco, per questo ancora nella memoria le parole di Sinner dell’ottobre scorso, dopo l’annuncio dello spagnolo di appendere la racchetta al chiodo.
“Per il tennis è una notizia dura. Sappiamo tutti quanto sia stato grande, a noi giovani ha insegnato come gestire le situazioni in campo, sia quelle facili che quelle difficili. Ci ha insegnato anche a rimanere umili, non cambiando quando si arriva al successo. In tutto questo ci ha regalato emozioni incredibili col suo gioco”.
Tra i due c’è uno splendido rapporto, nato e quando Jannik era ancora un adolescente e il maiorchino già da anni un gigante. Non a caso Nadal prese le sue difese nel pieno della tempesta per il ‘caso’ Clostebol.
“Ho un pregio che per qualcuno potrebbe essere anche un difetto, vale a dire quello di credere nella buona fede delle persone. Conosco Sinner e non credo che volesse doparsi. Chi ha dovuto giudicare questo caso – sottolineò Nadal – ha visto chiaramente che ciò che è accaduto non era punibile. Non credo che lo abbiano giudicato innocente solo perché è il numero 1 del ranking”.
Sinner, una carezza ancora da Nadal: “Non è un esibizionista e ha dovuto fronteggiare un periodo durissimo”

A distanza di diversi mesi, Nadal ha teso di nuovo la mano all’altoatesino. “Jannik è un bravo ragazzo – le sue parole al podcast del suo ex collega Andy Roddick – Non è un esibizionista, è concentrato su quello che fa”.
Riferendosi al periodo delicato passato dall’azzurro: “Lo scorso anno ne ha dovuto fronteggiare uno durissimo. E penso sia stato davvero incredibile il modo in cui sia riuscito a mantenere fissa la sua concentrazione sul tennis e su quello che stava facendo”.
Nel podcast, il 38enne ha parlato anche della sua carriera e del suo ritiro, una scelta dolorosa ma inevitabile. Dopo le Olimpiadi e il ko contro Djokovic, “ho capito che la mia carriera era finita”.