L’Italia dello sport in lutto per la morte del campione: ha vestito a lungo la maglia della Nazionale, il dolore della Federazione
L’Italia dello sport è un po’ più povera: l’addio al grande campione getta nello sconforto chi lo ha conosciuto e amato, ma anche tutti gli appassionati della disciplina nella quale ha gareggiato è vinto.

L’atletica italiana dice addio a Luigi Conti, 87 anni, ex mezzofondista e maratoneta. Nato a Lecco, inizia la sua carriera nel gruppo sportivo dell’esercito, passando poi a Schio. Olimpionico a Roma, riesce ad arrivare fino alla finale dei cinquemila metri nei Giochi disputati in casa, chiudendo con il dodicesimo posto. Sono ventiquattro le presenze in Nazionale assoluta, ma nella sua carriera si ricordano gli otto titoli tricolori conquistati e i record italiani (nei 5000 metri, nei 3000 metri e nei 10.000 metri).
Profondo dolore per l’atletica del nostro paese con la Federazione che ha voluto omaggiare il compianto campione, inviando un messaggio di cordoglio alla famiglia: “Alla famiglia va l’ideale abbraccio del presidente Stefano Mei – si legge in una nota della Fidal – , del Consiglio federale e di tutta l’atletica italiana“.
Addio a Luigi Conti, olimpionico nel 1960
Una vita all’insegna dello sport, con la passione per l’atletica che lo porta nel gruppo sportivo dell’esercito con il quale nel 1959 vince il primo titolo italiano nei cinquemila. L’anno successivo aggiunge il trionfo nei 10mila, mentre nel 1962 ottiene il tricolore nella campestre (successo poi bissato tre anni dopo).

Gareggia poi per l’Atletica Schio, con il direttore Mario Lanzi che lo convince garantendogli un posto di lavoro. Manterrà la promessa facendolo assumere come magazziniere all’Ilma. Conti ricambia con successi e sacrificio, come quello che lo portò a disputare i 5mila e i 10mila in un’edizione dei campionati di società nonostante dovesse sottoporsi ad un’operazione di appendicite. I suoi punti erano fondamentali per la classifica e lui riuscì a chiudere la gara, nonostante fosse molto debilitato. Il giorno dopo fu operato con i dottori che si meravigliarono fosse riuscito a gareggiare in quelle condizioni.
Un esempio della tenacia di Conti che una volta chiusa la carriera da atleta, iniziò quella da preparatore che ha portato avanti finché ha potuto. Grande il dolore della moglie Clara: insieme a lei, il campione dell’atletica italiana lascia i figli Maurizio, Susy e Mauro, i nipoti e pronipoti. Un esempio per tutti quelli che si avvicinano all’atletica, sport che ha messo sempre al primo piano, dedicandogli tutta la sua vita.