Il gesto del grande talento brasiliano che ha ricordato quello dell’altoatesino, dal punto di vista tecnico il suo punto di riferimento
Nel tennis sta per nascere una nuova stella? Ci riferiamo ovviamente a Joao Fonseca, brasiliano classe 2006 (19 anni li farà ad agosto) fresco vincitore del primo titolo ATP in carriera, quello sul clay di Buenos Aires.

Fonseca è indiscutibilmente un grande talento. A differenza di quello che si dice, non è in grado di fare la differenza solamente sulla terra rossa.
“Non fatevi ingannare, il suo gioco si adatta bene a qualsiasi superficie – ha detto su Linkedin il transalpino Patrick Mouratoglou, coach della campionessa giapponese Naomi Osaka – A soli 18 anni, la sua sicurezza è già alle stelle e gioca con tante energia e senza alcuna paura.
“Fonseca ha già ottenuto una grande vittoria sul cemento, superando Andrey Rublev al primo turno degli Australian Open a gennaio – ha sottolineato Mouratoglou – Ha le armi per mettere in difficoltà chiunque e Indian Wells è il palcoscenico perfetto per mettere in mostra il suo talento”.
João Fonseca OBLITERATING his forehand in his Indian Wells main draw debut.
105 mph.
Wow. 🤯
— The Tennis Letter (@TheTennisLetter) March 6, 2025
Detto, fatto. Proprio a Indian Wells il nativo di Rio de Janeiro ha confermato tutto il suo enorme potenziale oltre che un dritto potentissimo. Al turno di apertura del primo Masters 1000 dell’anno, non senza difficoltà pure di tipo meteorologico, Fonseca ha buttato fuori il britannico Jacob Fearnley col punteggio di 6-2, 1-6, 6-3.
Fonseca come Sinner, il gesto che appartiene ai campioni
Fonseca ha la stessa fame che aveva, e che speriamo avrà ancora a lungo Sinner : “Mi rivedo davvero in lui – ha detto lo scorso ottobre al sito ufficiale dell’ATP Tour – Mi piace il suo gioco aggressivo, tecnicamente è il mio punto di riferimento. Sotto l’aspetto mentale è più calmo di me, è timido ma adoro il modo in cui lotta. Non fa notare le emozioni e pure in questo mi somiglia molto.

Proprio come ha fatto più volte l’altoatesino, una ventina di minuti dopo la fine dell’incontro con Fearnley, il classe 2006 è andato ad allenarsi su un campo secondario del Paribas Open con l’intento di affinare alcuni colpi che, a suo avviso, non aveva eseguito nel modo giusto durante la sfida col britannico.
Un gesto ‘alla Sinner’ non passato inosservato e che certifica le grandi ambizioni del brasiliano, quella voglia di arrivare che appartiene solo ai numeri uno.