Theo Hernandez, difensore Milan - Sportitalia.it (Foto LaPresse)
Tutto pronto per l’inizio della sfida tra il Lecce e il Milan, queste le scelte ufficiali da parte dei due allenatori.
Su ciò che è uscito nella serata di ieri.
“Mi dispiace di questa situazione. Voglio capirne di più anche nelle sedi legali. Non si capisce ciò che mi ha fatto questo collaboratore, non so se per cattiveria o se pagato da qualcuno. Un giornalista mi ha mandato uno screen dei punti che lui ha mandato, lo ha fatto per cattiveria. Mi dispiace per tutti. Noi siamo qua tutti i giorni, Ibra e Moncada sono qui tutti i giorni, parliamo con la squadra. Dal Porto sono uscito in una situazione non bella e non ho ancora mai parlato del Porto: figuriamoci se quando ancora non sono andato via, mi metto a parlare di ciò che succede. Dovrà risponderne nelle sedi legali”.
Che settimana è stata?
“Importante lavorare con tutti i giocatori, fino ad ora non c’era mai stato tempo. Se uno gioca nel Milan e non ha voglia, allora già non va bene. In allenamento io vedo chi mi dà più garanzie per iniziare la partita. Tutti mi hanno dato buone risposte, poi decido io”.
Come si esce da questo periodo negativo?
“Con i risultati, lavorando al massimo facendo di più come squadra e limitare gli episodi, gli errori non forzati, la sfortuna che abbiamo in partita. Non c’è altra strada se non lavorare”.
C’è ancora modo di raggiungere la Champions?
“Non dobbiamo pensare troppo in là: abbiamo 13 partite sicure, 11 in campionato e le due in Coppa Italia. Vedendo le dichiarazioni di Inzaghi, ha detto che possono fare il triplete, noi possiamo vincerne due anche in una stagione negativa”.
Vede nei suoi giocatori voglia di reazione?
“Sì si, sono convinto che tutti siano molto vogliosi. Dopo Riyad, abbiamo perso energia con il pari con il Cagliari. Fino a Zagabria avevamo un’ottima media punti, poi è stato brutto tra errori, episodi e errori miei. Abbiamo perso l’anima e non la dobbiamo perdere, altrimenti cadiamo in un buco. So che sono parole, ma a me costa, costa come ai tifosi. Mi costa stare qua a parlare con voi. Non è che da un giorno all’altro non capisco di calcio, non è che sono arrivato dal niente. Voi lo sapete che qua ci sono problemi grandissimi: a livello di ambiente e di mentalità. Ma l’unica soluzione è vincere”.
Formazione piena di altri giocatori?
“Sono il primo che non voglio perdere: sarei masochista se mettessi una squadra che io penso non sia la migliore per vincere”.
Quanto manca per vedere il Milan che vuole lei tatticamente?
“Si sta lavorando. In questo momento non voglio entrare nello specifico. La settimana è stata importante per le dinamiche che vogliamo quando abbiamo e non abbiamo la palla”.
Gimenez come sta?
“Sta lavorando. Arriva in un campionato non facile, l’Eredivisie è diversa. Serve un periodo di adattamento”.
Nei momenti importanti delle partite alcuni esponenti della squadra commettono errori. Mancanza di serenità?
“Noi cerchiamo di tranquillizzare i giocatori in quei momenti, non è che se le cose non vanno bene dobbiamo reagire con poca intelligenza. Dobbiamo concentrarci su cosa possiamo controllare: la prestazione. I giocatori devono avere questa responsabilità”.
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