Schumacher, fan esterefatti: “Una cosa straordinaria”

Parole emozionanti e terribili allo stesso momento sulla Leggenda della Formula 1, la cui vita è cambiata quel maledetto 29 dicembre del 2013

Con l’approssimarsi dell’inizio del Mondiale di Formula 1, il ricordo di Michael Schumacher si fa ancora più forte. Specie tra coloro che lo hanno amato e lo amano ancora oggi, non riuscendo ancora a credere al fatto che il vero Schumi non ci sia più da quel drammatico quanto maledetto 29 dicembre del 2013.

Schumacher a un evento
Schumacher, fan esterefatti: “Una cosa straordinaria” (Screen Youtube Mercedes) – Sportitalia.it

Come per Alex Zanardi, un altro impossibile da dimenticare non solo per gli appassionati di motori, Schumacher è costantemente omaggiato sui social con video, commenti e addirittura preghiere. Del resto per un campione, anzi per una Leggenda come lui nulla è superfluo.

Ecco solo alcuni dei tantissimi ultimi post che rendono vivo più che mai il ricordo del pilota tedesco, sette volte campione del Mondo di cui cinque alla guida della Ferrari:

Restando in tema ricordi, è bellissimo quello di chi ha conosciuto meglio di tanti Michael Schumacher. Sia come pilota che, soprattutto, come uomo. Parliamo di Giorgio Terruzzi, una vita da cronista e inviato al seguito della Formula 1.

Schumacher prima delle prove in pista
Schumacher, il ricordo di Giorgio Terruzzi (Screen Youtube Sports Today) – Sportitalia.it

Terruzzi ha raccontato chi era Schumi, cosa lo differenziava dagli altri suoi colleghi in una lunga intervista – tutta da ascoltare – al poretCast di Giacomo Poretti.

Il giornalista, nonché scrittore e autore ha parlato della sua passione sconfinata per la Formula e dei piloti a cui lui è rimasto maggiormente legato. Si parte da Ayrton Senna e si finisce a Michael Schumacher.

Terruzzi: “Schumacher aveva una fame da povero. Incidente sulla neve? È come un nodo del destino…”

Giorgio Terruzzi al podcast di Giacomo Poretti
Terruzzi: “Schumacher aveva una fame da povero” (Screen Youtube PoretCast) – Sportitalia.it

Aveva una fame da povero – ricorda Terruzzi – Un giorno gli ho detto: ‘Ma te quando giochi a calcio con tuo figlio – che aveva 4 anni – vinci 40-0?’. Lui mi ha risposto: ‘Certo, a me che ca**o me ne frega’. Non c’era verso. Un giorno lo hanno portato alla Hugo Boss, e il suo accompagnatore gli disse: ‘Questo è il nostro show-room, se vuol prendere qualcosa…’. E Lui ha preso 7 giacche uguali.

Un po’ come se compriamo 50 chili di pasta perché magari domani non ce n’è più. È fame. Lui era così, una bestia, un agonista, senza prigionieri. Ma 100 giri scarto tra giro più veloce e più lento 2 decimi e 2 centesimi. Una bestia. Non lo batti più uno così“.

“E un giorno mi va a sciare…” dice poi Poretti spostando l’argomento sull’incidente che ha cambiato la vita di Schumacher. E in un certo senso, visto il legame tra i due, pure quella dello stesso Terruzzi: “È come un nodo del destino che ti marca, non ti prende… La prima volta che molli il colpo, ti frega. Guarda che è una cosa straordinaria”.

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