In casa Ferrari si professano tranquilli, ma l’inchiesta porta anche ad una visita a Maranello: la Formula 1 teme lo scandalo
L’entusiasmo per l’arrivo di Lewis Hamilton non si è ancora affievolito, con il bagno di folla a Milano per l’evento che vedrà protagonista l’inglese e Charles Leclerc.

Certo, a 10 giorni dall’inizio del mondiale, in casa Ferrari l’atmosfera rispetto a qualche settimana fa è un po’ diversa. Le sicurezze della scuderia di Maranello sono state in parte messe in crisi dal risultato dei test che si sono svolti in Bahrein, tre giorni che – provando un’analisi senza farsi condizionare dai tempi – sembrerebbero aver certificato la supremazia della McLaren e la crescita della Mercedes.
Dove sarà davvero la rossa lo si capirà soltanto a Melbourne il 16 marzo, giorno del debutto del Mondiale 2025 e giorno nel quale non ci potranno più essere tatticismi. Intanto, oltre alle performance, a far preoccupare in casa Ferrari è anche l’inchiesta che sta portando avanti la FIA sull’ala posteriore. Si tratta di un’inchiesta che prende le mosse da una denuncia della Red Bull e che coinvolge anche la McLaren.
Ferrari, la denuncia della Red Bull: cosa rischia la rossa
La scuderia austriaca aveva già fatto reclamo durante i test in Bahrein per la presunta presenza di mini-drs che avvantaggerebbe le monoposto inglesi e italiane. Uno stratagemma simile a quello utilizzato lo scorso anno dalla stessa McLaren a Spa, Monza e Baku prima di essere dichiarato non regolare dalla Fia.

La stessa Fia che in Bahrein, tramite i commissari, avevano già respinto il reclamo Red Bull, non ravvisando nessuna irregolarità nelle ali posteriori delle monoposto delle scuderie avversarie a quella austriaca. Il team di Verstappen però non si è arreso ed ha deciso – stando a quanto riportato da FUnoAnalisiTecnica.com – di presentare un’accusa ufficiale contro Ferrari e McLaren.
Ecco perché prima della partenza per Melbourne sono attesi i delegati della Fia a Maranello, così come a Woking per raccogliere ulteriori dati e dare una risposta definitiva alla Red Bull. Un vero terremoto quello che rischia di abbattersi sulla Formula 1 a dieci giorni dall’inizio di un Mondiale che si preannuncia combattuto e che per la Ferrari non sta nascendo sotto i migliori auspici.
Oltre al caso ala posteriore, infatti, i test in Bahrein hanno alimentato un po’ di dubbi sulla competitività della vettura, anche se a Maranello sembra regnare una fiducia incondizionata verso la SF25.