Le altre tappe europee, in ordine cronologico, sono Barcellona, Londra, Varsavia, Praga, Deauville (Francia), Copenaghen, Sanremo e Montecarlo. A queste si aggiunge la tappa caraibica della PCA (Bahamas), che era entrata nel circuito EPT due anni prima, registrando numeri impressionanti. Nel 2008, il Main Event aveva totalizzato 1.136 iscritti con un buy-in di 8.000 dollari, mentre nel 2010 la PCA fa ancora meglio, con 1.529 partecipanti e un buy-in aumentato a 10.300 dollari.
Le altre tappe europee, in ordine cronologico, sono Barcellona, Londra, Varsavia, Praga, Deauville (Francia), Copenhagen, Sanremo e Montecarlo. C’è poi l’appendice caraibica della PCA (Bahamas), che era entrata nel circuito EPT due anni prima, registrando con numeri impressionanti. Nel 2008, il Main Event aveva totalizzato 1.136 iscritti con un buy-in di 8.000 dollari, mentre nel 2010 la PCA fa ancora meglio, con 1.529 partecipanti e un buy-in aumentato a 10.300 dollari.
A livello generale, la Season 6 conferma l’EPT come il circuito di poker più prestigioso e seguito in Europa. Tuttavia, la crescita è evidente soprattutto nelle location già consolidate. Barcellona, Londra, Praga, Montecarlo e Sanremo registrano numeri importanti, con Sanremo che nell’aprile 2010 raggiunge 1.240 iscritti al Main Event (€5.300 di buy-in), superando il record precedente di 1.178 iscrizioni, stabilito sempre in Riviera l’anno prima. Le altre tappe stentano, e nell’arco di tre anni il tour scenderà a sette appuntamenti stagionali.
Eppure, se da un lato l’ampliamento del tour non ha raggiunto gli obiettivi sperati, dall’altro ha dato l’occasione a tanti nuovi giocatori di mettersi in mostra su un palcoscenico così importante. Tra questi, ci sono nomi che diventeranno famosi a livello internazionale negli anni successivi. E ci sono anche numerosi Main Event final table raggiunti dai players italiani, purtroppo nessuno terminato con una vittoria.
I GRANDI PROTAGONISTI
Cominciamo dal Main Event dell’EPT di Londra (02-07/10/2009), che conta 730 entries da 5.300 sterline. Al secondo posto di quel torneo si piazza Peter Eastgate, battuto in heads-up dall’americano Aaron Gustavson, una vera e propria meteora del poker: $.1.353.158 e poi “solo” altri 400mila fino al 2019, anno del suo ultimo risultato ufficiale. La storia che ci interessa, però, è quella del danese che arriva alla finale EPT sulla scia della vittoria ottenuta nel Main Event WSOP 2008 e di vari altri risultati importanti.Sebbene l’argento di Londra non sia stato il suo ultimo exploit, nel giro di tre anni la carriera di Eastgate nel poker si è conclusa, logorata dalla dipendenza dal gioco. Alla fine, il grande campione danese è riuscito a liberarsi dalla ludopatia, ma non è mai più tornato a competere nei tornei di poker.
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