Jannik Sinner continua a scontare la sospensione di tre mesi che terminerà il prossimo 4 maggio dopo l’accordo con la Wada. Nel frattempo in giro per il mondo il campione azzurro continua a ricevere attacchi da ogni fronte.
Sono ormai note le posizioni del tennista australiano Kyrgios, così come qualche giornale tedesco (ci viene in mente la Bild) negli ultimi mesi ha voluto attaccare frontalmente SInner per la situazione che si è venuta a creare.
Nelle ultime ore sta facendo fortemente discutere un’opinione di un commentatore britannico, che riportiamo di seguito.

Attacchi senza fine
Marcus Buckland, noto commentatore britannico, ha così commentato la squalifica del campione azzurro: “La cosa più triste per lui è che questa storia sarà associata a lui per il resto della sua carriera, indipendentemente dai suoi risultati in campo. Questo caso si sta concludendo ora, ma il tennis è diventato così tribale e questo problema non lascerà Sinner. La cosa peggiore, dal punto di vista di Sinner, è l’immagine che dà e la tempistica della sospensione. La maggior parte delle persone confermerà che non stava cercando di imbrogliare, ma il problema più grande per lui è il risultato. La questione della facilità è un grosso problema. Il fatto che sia stato sospeso per tre mesi, tra due Grandi Slam, e che sia potuto tornare in patria per Roma, non credo gli abbia fatto bene“.
Gli attacchi di Kyrgios
Kyrgios a febbraio aveva parlato così della situazione squalifica: “Ti basta dire che non sai nulla e sarà tutta colpa del tuo team, in caso trovassero steroidi nel tuo corpo. L’ha schivata. Così la WADA è uscita e ha detto che sarebbe stata una sospensione di 1-2 anni. Ovviamente il team di Sinner ha fatto tutto il possibile per ottenere solo una sospensione di 3 mesi, senza perdere titoli e senza perdere premi in denaro. Colpevole o no? Un giorno triste per il tennis. La giustizia nel tennis non esiste”.