Andy Van der Meyde ha parlato oggi alla Gazzetta dello Sport concentrandosi sulla sfida di questa sera tra Feyenoord e Inter, valevole per gli ottavi di Champions League: “Questo è il momento migliore per battere il Feyenoord, non solo per gli infortuni ma perché ha perso certezze”.
Ma hanno battuto il Bayern Monaco ed eliminato il Milan…
“Vero, ma noi siamo l’Inter (ride, ndr), anche se il De Kuip può diventare magico in certe notti. Van Persie, però, deve ancora dimostrare tutto: non basta essere stato un grande giocatore per essere anche un grande coach. Inzaghi può mostrare un livello superiore”.
L’Inter da chi deve guardarsi?
“Gli esterni sono molto forti. Hadj Moussa e Paixão ti puntano e ti fanno male. Una bella sfida per la migliore difesa della Champions. L’Inter ha i suoi problemi sulla fascia sinistra, lì io farei giocare il mio amicone Dumfries, perché Moussa è mancino e tende ad accentrarsi, Denzel potrebbe arginarlo perché è abituato a spostarsi in quella direzione. Dumfries è uno dei giocatori più sottovalutati e utili del mondo: in nazionale spesso la decide lui e all’Inter se lo sono tenuti stretto… Forse noi olandesi pensiamo più allo stile di voi italiani e non lo capiamo fino in fondo, ma dobbiamo essere fieri di quella faccia cattiva: sembra sempre che voglia darti un morso”.
La faccia dell’altro olandese è meno minacciosa.
“De Vrij, che bravo ragazzo e che bravo difensore! E poi è un figlio di Rotterdam e del Feyenoord. Gli vogliono bene tutti, sono sicuro che gli batterà particolarmente il cuore”.
Che partita dovrà fare l’Inter in questa atmosfera?
“L’Inter è abituata a giocare in questi ambienti, ha fatto tantissime partite. Qui è bellissimo, i tifosi spingono la propria squadra: servirà un’ottima prestazione”.
Paixao è il più imprevedibile. Avete studiato qualcosa di particolare per contenerlo?
“C’è lui, ma ci sono anche altri giocatori forti. Lui è veramente bravo nell’uno contro uno, salta l’uomo e crea sempre qualcosa. L’abbiamo preparata e sappiamo come dobbiamo fare”.
Siete in corsa su tre fronti, come si gestisce la pressione?
“Si gestisce concentrandosi sulla prossima partita senza andare troppo avanti. Ora la testa è a domani, faremo di tutto per vncere e per fare un’ottima partita”.
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