Jannik Sinner pianifica il ritorno in campo, ma intanto emerge la novità rispetto al passato: c’entra, neanche a dirlo, la squalifica
Per Jannik Sinner questo periodo è davvero particolare. Per la prima volta probabilmente da quando è diventato professionista, il tennista altoatesino fa i conti con un lungo periodo di riposo forzato non dovuto ad infortuni.
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Un periodo che stravolge i piani e fa cambiare i normali programmi di lavoro. Dovrà restare fermo fino al prossimo 4 maggio, quando scadrà la sua squalifica, mentre soltanto il 13 aprile potrà tornare ad allenarsi in maniera ‘ufficiale’. Fino a quella data però è impossibile restare completamente fermi ed allora ecco che lo staff del numero 1 al mondo sta pensando a come cambiare i programmi per far arrivare Sinner agli Internazionali d’Italia in perfetta forma.
La pianificazione in questi casi è fondamentale e lo staff del campione altoatesino ha le idee chiare su come lavorare e su quali aree intervenire per far ulteriormente migliorare il gioco di Sinner. L’idea, in particolare, è quella di ribaltare un po’ la situazione rispetto al passato e concentrarsi maggiormente sull’aspetto fisico, lasciando poco spazio al tennis, per poi tornare in maniera graduale alla ‘normalità’.
Sinner, cambia la preparazione: svelata la novità
Come si legge sulla ‘Gazzetta dello Sport’, infatti, il suo preparatore fisico Marco Panichi ha in mente di andare a lavorare su determinati aspetti che, in un periodo normale, sarebbe impossibile toccare in maniera approfondita.
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Panichi parla di una “nuova esperienza“, con la palestra che prenderà il sopravvento: sarà proprio in palestra che si svolgerà gran parte del lavoro nelle prossime settimane, mentre al tennis vero e proprio sarà dedicata poco meno di un’ora al giorno. Il lavoro si articolerà in blocchi, ognuno dei quali toccherà a parti particolari della preparazione atletica.
Nel dettaglio si lavorerà su forza e resistenza, quindi sulla capacità lattacida, cioè sulla capacità di riuscire a resistere a lungo alla produzione di acido lattico e di utilizzarlo come energia durante un match. Aspetti che ritorneranno fondamentali soprattutto negli Slam e in quei match che dureranno a lungo. Tornando alla distribuzione dei carichi di lavoro, si partirà con un 80% dedicato alla palestra e 20% al tennis, poi si andrà ad aumentare quest’ultimo fino ad arrivare al 50 e 50 e ribaltare la situazione quando si avvicinerà il ritorno in campo. Un nuovo modo di lavorare per ottenere un ‘vecchio’ risultato: tornare in campo come si era fermato il 26 gennaio a Melbourne. Vincendo.