Calcio

Sandro Tonali: “L’addio al Milan? Vi spiego tutto”

Sandro Tonali, centrocampista del Newcastle, ha parlato ai taccuini di U, magazine di Repubblica. Partendo anzitutto dalle motivazioni che l’hanno portato a lasciare il Milan: “È difficile, non puoi decidere da solo. È un mondo con tanti soldi: per i calciatori e per i club. Quando dici no, deve esserci anche quello del club. Nelle trattative è difficile che ci siano due no o due sì: c’è sempre un sì e un no. Nelle grandi squadre, con tanti soldi in ballo, la bandiera diventa un’utopia. Con il mio trasferimento da una parte ho tolto e dall’altra ho dato, aiutando il Milan a tenere il bilancio in attivo”.

Buffon ha detto che gli italiani preferiscono la comfort zone alla rischiosa esperienza all’estero.
“In Italia si sta bene: sei a casa, hai tutto. Quando sei fuori ti mancano tante cose: cibo, famiglia, amici, mare. Quando le hai, non ci fai caso”.

Sulla Nazionale e soprattutto sull’importanza del Tonali in maglia azzurra, il classe 2000 ha aggiunto: “Ne sono orgoglioso, prima della squalifica non avevo un posto ben definito: ero un po’ dentro e un po’ fuori. Ho giocato 21 partite, ma poche da titolare o per intero. Non ero un punto fermo. Ora che sono tornato nei piani del ct Spalletti devo restarci per forza”.

“Nel calcio come nella vita pensi sempre che la partita più importante sia la prossima. Ma io so di non poter sbagliare un’altra volta. E in Nazionale i pensieri di tutti noi vanno al Mondiale americano”.

Sulla squalifica: “Quando ho avuto la consapevolezza che le scommesse erano diventate una dipendenza? Credo in realtà di non averla mai avuta. Quando una persona si ritrova in una situazione del genere, è difficile chiederle se è malata. Ti dirà sempre di no. Anche se sente che non è così. Non può pensare di avere quel problema, quindi tende a nasconderlo”.

“Non è esagerato parlare di una prima e di una seconda vita. Il mio stile di vita era negativo. Ero chiuso con tutti e questo mi faceva cambiare comportamento”.

Niccolo Anfosso

Giornalista pubblicista nato nel 2000. Laureato con il massimo dei voti in Scienze della comunicazione. Cresciuto a pane, sport e libri. Alla continua ricerca della perfezione.

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