Thiago Motta ha terminato i jolly alla Juve. E potrebbe non essere un problema enorme per un allenatore che fin qui ha operato senza paura di sbagliare: il valore dell’eliminazione dalla Champions e dunque dell’obiettivo mancato lo comprende bene anche lui. Ha finito i jolly non perché al club mancheranno gli introiti che avrebbe incassato giocando almeno la gara degli ottavi, ma perché finora è stato messo nelle condizioni di fare tutto ciò che ha ritenuto opportuno per sviluppare la strategia con cui avrebbe dovuto garantire gli obiettivi prefissati a inizio stagione. Obiettivi dichiarati dal club e condivisi con l’allenatore: gli ottavi della Champions League di quest’anno, appunto, e la qualificazione alla prossima edizione, per la quale è necessario il quarto posto.
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La Juve è dentro al suo percorso di crescita. Un percorso che non è stato facile da inizio stagione perché condizionato da imprevisti, alcuni del tutto oggettivi anche se mai utilizzati come alibi per giustificare i risultati che non sono arrivati. Quella che però continua a essere definita dal tecnico “la strada giusta” fin qui ha saltato le tappe decisive che avrebbero misurato la crescita del gruppo, che il club gli ha affidato con la massima fiducia: quest’ultima, tra l’altro, è stata rinnovata ancora una volta. La Juve ha mancato la finale di Supercoppa italiana, che avrebbe incrementato il budget per il mercato di gennaio oltre a tener viva la possibilità di vincere un trofeo; e poi – appunto – si è fatta buttare fuori dalla Champions League causando un danno economico di 11 milioni più almeno altri 5. Sul piano economico il club reggerà il danno, ma il percorso d’ora in poi deve garantire una maggiore sostanza ai risultati.
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La qualificazione alla Champions del prossimo anno potrà soddisfare sul piano aziendale, ma è a livello di campo che Thiago Motta dovrà dare le risposte più importanti. La Juve entro fine stagione dovrà essere matura al punto da avvicinarsi più possibile a dove pensava di poter essere l’estate scorsa, quando non aveva messo in conto gli infortuni che hanno poi messo in difficoltà l’allenatore e la squadra nella prima parte dell’anno. Nel mercato di riparazione però il club ha dato tutte le risposte necessarie per ripristinare gli equilibri, supportando anche le scelte drastiche del tecnico per assicurargli un piano di lavoro sereno e più affine alle sue corde. Purché potesse vincere.
Thiago Motta non è già fuori dalla Juve e nessuno ai piani alti del club ha pensato di scaricarlo. Ma è chiaro che le risposte adesso dovranno arrivare da lui, e dalle strategie che ha voluto attuare finora per chiudere il suo primo anno in bianconero come ci si aspettava. Per questo sarebbe errato parlare oggi di obiettivo quarto posto, esattamente come nessuno ha messo in discussione la guida tecnica dopo la mancata qualificazione agli ottavi di Champions League. Dopo aver concordato il mercato e aver vissuto con una visione comune la prima parte della stagione – e dunque tutte le sue difficoltà – la consapevolezza condivisa in questo momento è che la Juve abbia le carte in regola per chiudere la stagione in crescendo e più in alto possibile. Mostrando da questo momento in poi la parte migliore di sé.