Marotta, Ausilio e Inzaghi (LaPresse) - Sportitalia.it
Lunga intervista di SportMediaset al direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio. Tantissimi i temi trattati dal dirigente nerazzurro che si è soffermato sul mercato e non solo, soffermandosi sulla proprietà e allo stesso tempo sulla stagione della rosa di Simone Inzaghi che ha un contratto in scadenza nel 2026.
“E’ una cosa talmente normale e facile da gestire. Di comune accordo, non abbiamo fretta. Rinnovare di un solo anno, come è successo dopo lo scudetto, permette anche a lui di tenere alta la tensione, di essere sul pezzo, con la testa piena di motivazioni. Probabilmente rimarrà per 10 anni come allenatore dell’Inter, ma è giusto che a fine stagione – vale per lui, ma anche per me – si facciano delle valutazioni da entrambe le parti. Valutazioni che possono portare a miglioramenti come è successo nell’ultimo rinnovo. Quello che è sicuro che siamo contentissimi di lui, è il migliore allenatore che possa avere l’Inter e sono convinto che anche Inzaghi pensi la stessa cosa dell’Inter”.
“Non è il caso di parlare di priorità soprattutto quando sei nel pieno della stagione, era importante per noi essere in corsa ancora per tutti gli obiettivi, come deve essere per una squadra come la nostra: è il minimo per noi. Noi giochiamo per provare a vincere, essere ancora lì in tutte le competizioni ci dà ancora più possibilità. Dopo la sconfitta con la Juve? “Tutti noi dirigenti siamo sempre vicini alla squadra, viviamo costantemente al centro sportivo. Si è approfittato di un momento per fare un punto di riflessione e richiamare il gruppo ai nostri comandamenti, all’idea e alla mentalità che deve avere la nostra squadra. Abbiamo detto ai giocatori di stare tranquilli e sereni, una partita si può perdere, non è successo nulla anche se ci spiace che la sconfitta sia arrivata dopo un primo tempo giocato bene. Ma il campionato è ancora lungo…”.
Fiducia in Josep Martinez? “Assolutamente! Anzi, visto che secondo qualche solone del calciomercato è stata un’operazione da criticare, preciso che abbiamo fatto un investimento in linea con le nostre possibilità su un portiere giovane, di prospettiva e che già in Italia aveva dimostrato di essere qualitativo. Non c’era bisogno di questo infortunio per dimostrare il valore del giocatore. In Coppa Italia con l’Udinese ha fatto molto bene e noi lo vediamo quotidianamente in allenamento. Sono convinto che sostituirà al meglio Sommer, che comunque aspettiamo presto perché l’importante è avere competitività in tutti i ruoli, portiere compreso”.
Oaktree? “Le ho passate tutte in effetti… per me una società ma tante proprietà. Tutte diverse tra di loro, ma molto stimolanti. Oaktree si è presentata nel migliore dei modi, con tatto e delicatezza e con rispetto della struttura che hanno trovato. Non ci sono particolari cambiamenti anche se hanno portato diverse innovazioni. Sanno qual è la storia dell’Inter. Sanno che deve essere sempre competitiva. Il loro supporto non mancherà mai. Lo abbiamo visto a gennaio con l’operazione Sucic in ottica futura. Resto convinto che la nostra sia una rosa all’altezza e completa in ogni riparto. Mandando in prestito Buchanan cercavamo una buona operazione sugli esterni e ci si è presentata l’opportunità Zalewski che abbiamo colto. Per il resto, non mi piacciono le rose troppe ampie perché sono difficili da gestire. Abbiamo due giocatori per ogni ruolo e siamo coperti in ogni zona del campo. Problemi in attacco? Abbiamo cinque giocatori in quel reparto…”
Asensio? “I rumors sono legati alle attività degli agenti che devono spostare giocatori. Con lui, e aggiungo Joao Felix e altri giocatori, ci sono opportunità che il mercato mette a disposizione. Noi abbiamo detto a tutti che davanti eravamo a posto così. Se ci fosse stata qualche uscita, ci avremmo pensato, ma così non è stato”.
Taremi solo 3 gol? “Le statistiche e il valore di Taremi sono diversi. Ma so, per esperienza, che a molti giocatori è successo che l’ambientamento in Italia fosse difficile per chi viene da altre realtà. Non ha potuto giocare con continuità perché davanti ha Lautaro e Thuram. Non discuto i numeri, che sono un po’… particolari, ma vado oltre pensando alle prestazioni. La critica spesso non ha valutato l’importanza del suo lavoro in campo per i compagni. Quindi fiducia e sono convinto che miglioreranno anche i numeri”.
Frattesi? “Ha un contratto ancora lungo. So benissimo che il ragazzo ha nella sua testa l’aspettativa di giocare maggiormente e per le qualità lo meriterebbe. Sapevamo di un forte interesse della Roma, ma gli abbiamo fatto capire, in un confronto, che avrebbe avuto un presente e un futuro importante nell’Inter. E giocare con noi significa essere in lotta, oggi, su tutti i fronti. Finita la stagione ci metteremo a tavolino e decideremo insieme serenamente, ma voglio pensare che Frattesi rimarrà ancora a lungo nell’Inter”.
Giocatori a disposizione per il Mondiale per Club? “Sucic e Carboni confermo. Carboni sarà disponibile tra fine aprile e inizio maggio e farà parte del gruppo americano. Per Sucic manca solo la conferma dell’apertura di finestra di mercato aggiuntiva. Su Esposito prenderemo una decisione con lui e la Federazione visti i suoi impegni con l’Under 21. Decideremo il meglio per tutti, certo a noi piacerebbe”.
Gigio Donnarumma? “Ci mancherebbe che non fosse interessante. Ma debbo essere realista: abbiamo due ottimi portieri, Martinez ha un contratto lungo, abbiamo un’opzione per allungare quello di Sommer. Pensare già al 2026… è così lontano. E non credo che il PSG se lo lasci scappare”.
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