Ultim’ora Sinner, non c’è pace: paura caso riaperto

A pochi giorni dal patteggiamento tra Sinner e la WADA era impensabile non affrontare nuovamente l’argomento. Il numero uno al mondo non può dormire sonni tranquilli neanche dopo la squalifica di 3 mesi. 

Jannik Sinner, attuale numero uno al mondo, ha accettato una sospensione di tre mesi dopo essere risultato positivo al clostebol – che ormai sappiamo tutti essere uno steroide anabolizzante vietato – durante il torneo di Indian Wells nel marzo 2024. Inizialmente esonerato dalla International Tennis Integrity Agency per contaminazione accidentale, la WADA ha poi impugnato la decisione, portando infine a un recente accordo che ha evitato il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport. Sinner ha spiegato che la sostanza è entrata nel suo organismo attraverso un massaggio ricevuto dal fisioterapisa, il quale aveva utilizzato una crema contenente clostebol per trattare una propria ferita.

Jannik Sinner
Ultim’ora Sinner, non c’è pace: paura caso riaperto – Sportitalia.it (screenshot Youtube)

La WADA, pur riconoscendo l’assenza di intenzionalità da parte dell’atleta e l’assenza di benefici in termini di performance, ha premuto sulla responsabilità dell’atleta per la negligenza del suo entourage. La sospensione terminerà il 4 maggio 2025, permettendo a Sinner di tornare in tempo per gli Internazionali d’Italia a Roma. E’ inutile ricordare quanto queste vicenda abbia sollevato dibattiti sulla coerenza e sull’equità delle sanzioni antidoping nel tennis professionistico. Stavolta a parlarne è la collega polacca Iga Swiatek.

Caso Clostebol, Swiatek: “I due casi sono diversi”

Non sono mancate le polemiche neanche per quanto riguarda il caso della Swiatek, trovata positivia alla trimetazidina e sanzionata con un mese di stop dopo l’accordo con la WADA. In quel caso è stata messa in discussione l’imparzialità della Wada, presieduta da Witold Banka, connazionale della tennista di Varsavia. La ventiquattrenne e numero 2 del ranking è intervenuta in conferenza stampa in occasione del torneo WTA 1000 di Dubai, chiarendo alcuni punti fondamentali sui parallelismi spesso emersi tra il suo caso e quello di Sinner.

Iga Swiatek in conferenza stampa
Caso Clostebol, Swiatek: “I due casi sono diversi” – Sportitalia.it (screenshot Youtube)

Avevo paura che anche il mio caso venisse riaperto? No – ha dichiarato la polacca davanti ai cronisti presenti negli Emirati Arabi – Ogni caso è diverso e non ci sono motivi per confrontarli tra loro. La Swiatek ha affrontato la conferenza decisamente infastidita dalle domande dei giornalisti, incalzata spesso da quesiti sul caso Sinner e sull’equità da parte della WADA: “Abbiamo fornito la documentazione in modo molto preciso. La WADA non aveva nessun motivo per presentare ricorso. Quindi ero abbastanza sicura di questo. Nel mio caso si parla solo di contaminazione e abbiamo individuato subito la fonte. Le persone paragonano il mio caso a quello di Sinner. Penso non ci sia alcuna connessione: ci sono fattori diversi, sostanza diverse. Ci sono anche sentenze e appelli diversi”.

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