Sinner-Wada, altro annuncio: così è troppo

Nuovo annuncio che riguarda il caso doping di Jannik Sinner dopo il patteggiamento della Wada: così è davvero troppo

Non si placano le discussioni in merito alla squalifica di tre mesi accettata da Jannik Sinner con il patteggiamento. Il tennista ha detto sì alla proposta della Wada per chiudere il caso che è durato oltre un anno, ma questo ha alimentato le polemiche: molti i colleghi che hanno parlato apertamente o meno di favoritismi, di un trattamento ‘speciale’ ricevuto dal numero 1 al mondo.

Sinner in campo
Sinner-Wada, altro annuncio: così è troppo (Screen Youtube Sky) – Sportitalia.it

Una discussione alla quale ha provato a porre un freno la stessa Wada con il portavoce Fitzegerald che in un’intervista a La Stampa ha cercato di fare chiarezza sul modo in cui si è arrivati all’accordo tra le parti senza attendere il Tas di Losanna.

Una scelta che si bassa sull’articolo 10.8.2 che ha come funzione principale, spiega Fritzgerald di garantire che i casi unici, come era quello di Sinner, “che non rientrano esattamente nel quadro sanzionatorio possano essere giudicati in modo appropriato ed equo“, con l’unica condizione che tutte le parti in causa siano d’accordo, cosa che è accaduto con Sinner. Lo stesso articolo, spiega ancora il portavoce della Wada, “consente un’ulteriore riduzione del periodo di sospensione in base al livello di gravità della specifica violazione, nonché al fatto che l’atleta abbia ammesso la violazione“.

Sinner, la Wada fa chiarezza: “Perché abbiamo scelto l’accordo”

Fritgerald ci tiene a precisare che non è la prima volta che si utilizza tale articolo e motiva la scelta dell’agenzia mondiale antidoping di non andare avanti con il ricorso al Tas.

Sinner alla battuta
Sinner, la Wada fa chiarezza: “Perché abbiamo scelto l’accordo” (Screen Youtube Sky) – Sportitalia.it

Come spiegato dalla Wada, la revisione fatta dalla stessa agenzia ha confermato – come peraltro accettato anche dall’Itia – che “lo scenario dell’atleta era scientificamente plausibile e ben documentato sui fatti“. Ma c’è anche un altro aspetto che ha spinto la Wada ad avallare il patteggiamento e la sospensione di soli tre mesi a fronte della richiesta al Tas di Losanna di 12-24 mesi di squalifica.

Nel corso degli accertamenti fatti, è emerso che “dati i fatti specifici, la Wada ha ritenuto che una sanzione di 12 mesi sarebbe stata eccessivamente severa“. Insomma, il rischio era che dal Tas di Losanna uscisse una punizione eccessiva per quanto effettivamente accaduto, considerato che anche l’indagine dell’agenzia aveva portato a ritenere plausibile il fatto che la positività fosse dovuta ad un caso di assorbimento transdermico e che l’atleta fosse all’oscuro dell’utilizzo da parte del fisioterapista di una pomata contente la sostanza illecita.

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