Ancora polemiche sulla squalifica del n.1 al mondo, c’è qualcosa che ancora lascia dubbi: i dettagli.
La squalifica di tre mesi inflitta a Jannik Sinner ha scatenato una serie di polemiche sia da parte di chi si è trovato dalla parte dell’italiano si da parte di chi ritiene che la squalifica sarebbe dovuta essere più severa. Un dibattito accesissimo che, ovviamente, vede come protagonista il numero 1 al mondo e la somministrazione indiretta di Clostebol che avrebbe assunto tramite un massaggio fatto dal suo fisioterapista. Una vicenda che è andata avanti per un anno e che si è conclusa con il patteggiamento e la conseguente squalifica di Sinner per tre mesi.
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Due schieramenti ben delineati. Da un lato quelli che ritengono la squalifica troppo breve, tanto da costringere la Wada a pubblicare un comunicato. “I fatti di questo caso, come delineati nella decisione di primo grado, erano veramente unici e diversi dagli altri casi di somministrazione da parte del personale di supporto dell’atleta”, scrive l’agenzia mondiale antidoping per motivare la sentenza.
Dall’altro tutta una serie di anomalie che continuano a far emergere diversi dubbi sulla decisione. Tra questi anche una serie di colleghi, tennisti che vorrebbero capirci qualcosa in più alla fine di un processo che si è concluso senza chiarire tutto.
Sinner, Djokovic interviene: i dubbi del tennista serbo
Anche Novak Djokovic si è espresso a riguardo, analizzando tutte le sue perplessità ed evidenziando le lacune presenti nella sentenza.
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“Jannik avrà una sospensione di tre mesi a causa di errori e negligenze di alcuni membri del suo team, che stanno lavorando ancora nel tour. Questa è anche una cosa che personalmente e molti altri giocatori trovano strana. Ho parlato con diversi giocatori nello spogliatoio, non solo negli ultimi giorni ma anche nei mesi precedenti. La maggior parte di loro non è soddisfatta di come è andato l’intero processo e non pensano che sia stato giusto. Molti credono che ci sia stato favoritismo. Sinner e Swiatek sono innocenti, è stato dimostrato“, ha commentato Djokovic che, poi, ha espresso la sua opinione sulle modalità e su cosa si dovrebbe fare per il futuro. “Penso che sia davvero il momento di fare qualcosa e affrontare il sistema, perché è chiaro che la struttura non funziona in questo modo”, ha concluso il serbo.