Schumacher, ultim’ora terrificante: la moglie è sconvolta

Continua la scia di dolore per la famiglia Schumacher. Dopo l’incidente del sette volte campione del mondo, la moglie Corinna Betsch è costretta a portare avanti una battaglia di notevole diffoitolà per difendere la privacy del marito.

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Schumacher, ultim’ora terrificante: la moglie è sconvolta (screenshot YouTube) sportitalia.it

Michael Schumacher, lo ricordiamo, è stato vittima di un incidente nel 2013. Nel corso di una discesa furiosa con gli sci sulla pista di Meribel, in Francia. Da quel momento sono pochissime le informazioni fatte trapelate dalla famiglia del tedesco, la quale negli anni ha preferito mantenere la privacy senza mai raccontare lo stato di salute di Schumacher. Privacy che, tuttavia ha rischiato seriamente di essere compromessa. Dopo l’incidente la famiglia Schumacher ha subito un tentativo di estorsione da parte di tre individui che, in possesso di foto riguardanti la salute dell’ex pilota tedesco, hanno ricattato la moglie Corinna chiedendo un importo pari a 15 milioni di euro per impedire che le foto e i circa 1500 file conservati venissero pubblicati nel darkweb.

Denunciati gli uomini, il processo si è concluso con la pena di tre anni di reclusione all’effettivo ricattatore, sei mesi al figlio accusato di favoreggiamento e due anni e mezzo con pena sospesa all’addetto alla sicurezza. Una pena che, però, non soddisfa la famiglia Schumacher.

Schumacher, la moglie presenta ricorso: la motivazione

Troppo poco severa la pena inflitta ai tre ricattatori della famiglia Schumacher, secondo Corinna Bresch. Tra tutti è l’addetto alla sicurezza quello che ha generato più scalpore. Al centro dell’attenzione ci sarebbe l’aggravante di aver lavorato come bodyguard della famiglia per cinque anni, durante i quali si  costruito il database con 1500 file privati.

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Schumacher, la moglie presenta ricorso: la motivazione (screenshot YouTube) sportitalia.it

Una giusta motivazione per presentare ricorso contro la sentenza del tribunale tedesco. “Abbiamo presentato ricorso contro quella che consideriamo una sentenza fin troppo clemente nei confronti del signor F. A mio parere, è lui la mente dietro tutto questo. Quello che mi sconvolge ancora di più è la massiccia violazione della fiducia. Dovrebbe ricevere una punizione che scoraggi qualsiasi potenziale imitatore”, si legge nel comunicato diramato dalla famiglia Schumacher. La speranza che è in appello possa aumentare la pena per i tre ricattatori, soprattutto per l’addetto alla sicurezza che per cinque anni ha violato la fiducia di tutta la famiglia del sette volte campione del mondo.

 

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