Il patteggiamento con la WADA fa ancora discutere: “Ha cercato di salvarsi perché era in imbarazzo. C’era il rischio di finire in un tribunale vero”
Sinner e la squalifica di 3 mesi, concordata con la Wada, è un tema che ci perseguiterà a lungo. Almeno fino al ritorno in campo del tennista azzurro, previsto agli Internazionali di Roma.
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Sinner destinato a conservare il primo posto nel ranking
A meno di exploit clamorosi di Zverev e Alcaraz, o di uno dei due, l’altoatesino manterrà il primo posto nel ranking ATP pur saltando tornei che mettono in palio molti punti, da Indian Wells al Masters 1000 di Montecarlo fino Miami dove avrebbe dovuto difendere il titolo conquistato un anno fa. E dove, tornando a bomba, venne trovato due volte positivo all’ormai famoso Clostebol.
Accordo con la Wada: Sandro Donati dalla parte di Sinner
L’accordo di Sinner con la Wada rimane, per l’appunto, argomento di forte discussione anche all’esterno del mondo del tennis. Non sono pochi coloro i quali ritengono che il classe 2001 abbia fatto bene a patteggiare, tra questi troviamo l’ex allenatore di Alex Schwazer, nonché uno dei massimi esponenti nella lotta al doping Sandro Donati.
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“Sinner ha dimostrato grande equilibrio e tenuta nervosa, ma è chiaro che è una cosa alla lunga logorante – le parole di Donati all’agenzia ‘LaPresse’ – A mio avviso ha fatto bene ad accettare questo patteggiamento, che mi pare sia stato richiesto dalla stessa WADA.
“La WADA ha cercato di salvarsi. Il caso Schwazer…”
Donati critica pesantemente l’Agenzia Mondiale dell’anti-doping, citando ovviamente il caso Schwazer che lo ha visto impegnato in prima persona: “Ho trovato assurdo che fino all’altro ieri funzionari importanti facevano dichiarazioni su richieste di uno o due anni di squalifica e ora offrono tre mesi. La WADA ha cercato di salvarsi, ma questa vicenda dimostra ulteriormente l’inaccettabilità di questo organismo.
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Basta d’altronde citare il caso Schwazer, con le 87 pagine scritte da un giudice penale che danno una immagine di questo organismo molto diversa.
Donati: “La WADA in grande imbarazzo. Si rischiava di finire in un tribunale vero”
Donati ha concluso dicendo che si aspettava un esito del genere sulla ‘battaglia’ tra Sinner e la WADA: “Avevo previsto che l’agenzia avrebbe abbaiato per poi trovare una soluzione per non mettersi in guai ulteriori. Era in grande imbarazzo, in una situazione contraddittoria e molto esposta perché per la stessa sostanza, per quantitativi irrilevanti di Clostebol, sono stati squalificati tanti atleti.
Sinner ha giustamente difeso la propria posizione, perché ai fini del doping era irrilevante. Rischiavano di essere trascinati in un tribunale vero, non di quelli sportivi, e potevano esser guai”.