Antonio Conte, allenatore Napoli
Il Napoli si è fatto raggiungere ancora in campionato. E’ accaduto per la terza volta consecutiva in Serie A e adesso l’Inter può concretizzare il sorpasso in vetta alla classifica di Serie A.
I partenopei, contro Roma, Udinese e Lazio, non sono riusciti a consolidare il vantaggio, finendo per perdersi nel novero di rimpianti che rischiano di aumentare verso la seconda parte della stagione.
La vetta è stata mantenuta, ma il Napoli deve ritrovare brillantezza (ed è questo l’aspetto preponderante) perché domenica andrà a Como contro una formazione in salute che ha battuto la Fiorentina.
Non si piange addosso Antonio Conte. Il tecnico dei partenopei ha sottolineato con molta frustrazione verso il proprio staff la volontà di coprire meglio l’apparato difensivo, soprattutto laterale. Politano è stato spostato, ma quel che conta nell’economia conclusiva dell’analisi è l’aver vanificato punti che a fine stagione potrebbero pesare.
Se l’Udinese aveva segnato nel corso del primo tempo, la beffa della stessa porta dell’Olimpico si concretizza. Angelino e Dia hanno timbrato due gol che potrebbero assumere una rilevanza importante nel corso della classifica del massimo campionato italiano.
Il cambio di modulo? Conte l’aveva spiegato nel pre-partita a DAZN.
“Lavorare su un modulo è molto difficile, per tante situazioni siamo partiti con un’idea per arrivare al 4-3-3 cambiando tre sistemi di gioco sempre per favorire le caratteristiche dei giocatori che il club mette disposizione. Oggi diventa difficile riproporre lo stesso sistema per mancanza di uomini, dobbiamo cercare non di inventarci ma di trovare l’abito migliore inserendo dei giocatori che abbiano le migliori caratteristiche”.
Come far male alla Lazio con questo assetto?
“Di base se hai il tuo assetto lo mantieni, lo cambi solo per impellenti necessità. Detto questo, la Lazio ci ha battuto per due volte quest’anno. Onore e merito a loro, abbiamo lavorato tutta la settimana per cercare di far funzionare questo sistema”.
Di Lorenzo aveva evidenziato quanto il cambio modulo non fosse fondamentale: “Durante la settimana lavoriamo su più soluzioni, ormai il modulo non è molto importante ma quello che vuoi proporre. Oggi proveremo qualcosa di diverso”. Ma qualcosa, in fin dei conti, non è andato.
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