Sospensione Sinner: dubbi e polemiche tra i big del tennis

Jannik Sinner dovrà affrontare una sospensione di tre mesi a causa degli errori e delle negligenze di alcuni membri del suo team, coinvolti nel caso Clostebol. La decisione, presa dopo l’accordo con la Wada, ha suscitato una forte reazione nel mondo del tennis, tra cui quella di Novak Djokovic. Parlando a margine del torneo di Doha, Djokovic ha dichiarato: “Ho parlato con diversi giocatori nello spogliatoio, non solo negli ultimi giorni ma anche nei mesi precedenti. La maggior parte di loro non è soddisfatta di come è andato l’intero processo e non pensano che sia stato giusto. Molti credono che ci sia stato favoritismo. Sinner e Swiatek sono innocenti, è stato dimostrato”. Djokovic ha espresso preoccupazione per il modo in cui il caso è stato gestito, sottolineando che, pur ritenendo gli atleti coinvolti innocenti, il sistema sembra non funzionare correttamente.

Novak Djokovic
Novak Djokovic – Sportitalia.it (screenshot Youtube)

Le critiche alla gestione del caso

Il numero uno del mondo ha continuato: “Giocatori di punta come loro sono stati in grado di ‘influenzare l’esito’ dei procedimenti per doping“. Secondo Djokovic, questo solleva dubbi sulla trasparenza e sull’equità del sistema. Ha anche fatto riferimento a casi di altri giocatori meno noti che hanno ricevuto sanzioni molto più severe. “Abbiamo visto i casi di Simona Halep, Tara Moore e altri giocatori che sono forse meno noti, che hanno lottato per anni per risolvere i loro casi o che sono stati sospesi per molto tempo -ha aggiunto Djokovic –. Penso che sia davvero il momento di fare qualcosa e affrontare il sistema, perché è chiaro che la struttura non funziona in questo modo”.

Alexander Zverev: “Una situazione strana”

Anche Alexander Zverev ha commentato la vicenda, esprimendo la sua perplessità dalla sua base a Rio de Janeiro. Zverev ha dichiarato: “È una situazione strana. Se non sei colpevole non dovresti ricevere alcuna sospensione: se non hai colpe non hai colpe. Però se hai colpe, credo per aver preso steroidi, tre mesi non è una sospensione”. Lato pratico, ha sottolineato che l’intero processo che è stato in piedi per un anno intero “È semplicemente strano“. Le sue parole si allineano con quelle di Djokovic, ribadendo il malcontento diffuso nel mondo del tennis riguardo alla gestione del caso.

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