Ora tocca all’Inter. Ma anche alla Juventus. Dopo i pari dell’Atalanta e del Napoli, la squadra di Inzaghi stasera ha l’opportunità di tornare in testa alla classifica. Ma deve fare i conti con l’esigenza della formazione di Motta che può agganciare il quarto posto, l’ultimo disponibile per stare con un piede nella Champions League del prossimo anno: obiettivo dichiarato, come quello di accedere agli ottavi di quest’anno. Ai playoff della massima competizione europea (le gare di ritorno nei prossimi giorni) cominceranno a pensarci già da oggi Atalanta e Milan, che devono ribaltare lo svantaggio dell’andata.
Il derby d’Italia di stasera intanto non concede distrazioni alla Juve: il match sarà determinante per orientare la corsa verso la zona nobile della classifica, e dunque non concederà distrazioni. Al termine di una settimana in cui Inzaghi ha alzato i toni sugli errori arbitrali e Motta – che si è limitato a rispettare l’opinione del collega – ha invece portato fuori a cena per la prima volta i suoi giocatore per cementare il gruppo. La Juve è nel pieno del rinnovamento, capace adesso di vincere anche le partite sporche, anche senza prestazioni esaltanti; mentre l’Inter deve dimostrare adesso di avere qualcosa in più delle altre, sfoderando tutta l’esperienza che ha nell’organico.
L’Inter ha una media d’età di 29 anni: è la squadra più anziana della Serie A. Nel confronto diretto con la Juventus, che ha invece la seconda rosa più giovane del campionato (24,3 anni), è ben chiaro che deve far pesare tutta la propria potenza di fuoco. La formazione di Motta finora è rimasta imbattuta allo Stadium nelle gare di campionato, pur avendo pareggiato in casa più di ogni altra squadra in Serie A, ed è per questo che gli uomini di Inzaghi non si aspettano una partita semplice, avendo l’obbligo di vincere. Stasera ne sapremo di più del campionato che sarà da qui alla fine, intanto prepariamoci a una folle domenica di Sport con i tifosi del Napoli a sperare nella vittoria della Juventus e con quelli del Milan fare lo stesso in favore dell’Inter. Il calcio è bello anche per le strane dinamiche temporanee che si creano lungo la strada, ma deve continuare a essere anche garante dei valori più sani. I recenti insulti a sfondo razzista ricevuti da Kean, denunciati dal calciatore stesso ma anche dalla Fiorentina e dall’Inter, sono l’ennesima chiamata al dovere che ha tutto il calcio nei confronti della società. E quanto successo ieri in Serie B, nel corso di Bari-Cremonese, con l’uscita di Dorval tra le lacrime per gli insulti razzisti, non deve assolutamente passare inosservato. Per il bene di tutta l’Italia.
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