Forse non servirebbe nemmeno ricordare tutte le vicissitudini di Alex Zanardi, perché il suo esempio parla da sé. Eppure, la sua storia resta un faro di ispirazione sotto molteplici aspetti.
Nel 2001, sul circuito di Lausitzring in Germania, la sua vettura fu travolta ad altissima velocità in un incidente drammatico che lo portò all’amputazione di entrambe le gambe all’altezza delle ginocchia. Quel giorno fu l’emblema della crudele imprevedibilità della vita: partito ventiduesimo, Zanardi riuscì a scalare la classifica fino al primo posto, ma un testacoda lo spinse sulla traiettoria di Patrick Carpentier e Alex Tagliani, con conseguenze devastanti.

Eppure, la sua reazione all’accaduto fu straordinaria. Appena ripresa coscienza, dimostrò subito quella forza d’animo che lo ha sempre contraddistinto, affermando, con la sua tipica ironia, di essere grato per ciò che gli era rimasto, senza rimpiangere ciò che aveva perso. Da quel momento, la sua vita è diventata una testimonianza vivente di resilienza e determinazione. Con l’abnegazione di un eroe antico, Zanardi non solo si è ripreso, ma ha trasformato la sua esistenza in una nuova sfida. È tornato a competere, prima in pista come pilota e poi come paraciclista, dimostrando che la forza di volontà può superare ogni ostacolo. Poi di nuovo una tragedia, che però non ha cancellato le sue parole e le sue imprese, le quali restano un patrimonio da cui tutti possiamo attingere, un esempio senza tempo di coraggio e perseveranza.
Zanardi e la motivazione: si apre un nuovo ciclo
Dopo le fatiche di Parigi per gli sporto paralimpici si è aperto un nuovo quadriennio olimpico, mentre ci si avvicina sempre di più ai giochi paralimpici invernali di Milano-Cortina. L’associazione sportiva dilettantistica Obiettivo 3, porta avanti da anni una missione che vede al suo centro l’aggregazione e l’inclusione di atleti paralimpici anche grazie all’aiuto di atleti normodotati. Un’associazione molto cara ad Alex Zanardi e a tutta la sua famiglia, come dimostra la partecipazione sempre attiva di Daniela, moglie dell’ex pilota di Formula 1.

Abbiamo lavorato molto per consentire ai nostri ragazzi di partecipare – ha dichiarato Barbara Manni in occasione dell’apertura del Progetto Scuola – abbiamo attraversato una fase di passaggio generazionale, nella quale diversi atleti che sono cresciuti assieme a noi sono diventati ora un punto di riferimento per i tanti nuovi arrivati. Questo è un avvenimento importante perché per la prima volta due competizioni ciclistiche di livello mondiale, la gran fondo Strade Bianche e la HERO Südtirol Dolomites di mountain bike, aprono i battenti anche agli atleti paralimpici.