La notizia non è per niente gradevole. La pesante squalifica per Jannik Sinner potrebbe avere effetti a lungo termine devastanti per la sua carriera. Il tennis italiano rischia di perdere il suo campione e il primato.
Ormai Jannik Sinner deve essere più bravo a schivare tutte le interferenze esterne, piuttosto che a colpire la palla da tennis con la sua racchetta fiammante. Abile nello schermare ogni tipo di distrazione, il tennista non può che essere preoccupato in vista della sentenza del 17 aprile che verrà emessa a Losanna. Sarebbe bello pensare che al di là dell’esito cui andrà incontro il campione italiano la storia non può essere cambiata, ma la realtà purtroppo è un’altra.
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Una quantità infinitesimale di Clostebol potrebbe compromettere il futuro del miglior tennista italiano, anche se non ci fu intenzione o colpa nell’assunzione di quella maledetta pomata. E’ incredibile però notare come Sinner, nonostante Kyrgios, nonostante il Clostebol e nonostante i suoi detrattori, stia attraversando il suo miglior stato di forma e più grande periodo sportivo. I suo coach avevano avvisato tutti in un’intervista di qualche mese fa, per Sinner non esiste interferenza esterna che possa scalfirlo: lui ama giocare sotto pressione ed è proprio in certi casi che dà il meglio di sé. A tal proposito è intervenuto anche una delle leggende del tennis italiano.
Caso Clostebol, Barazzutti: “Squalifica per uno o due anni”
Sulla vicenda che ha coinvolto Jannik Sinner nel marzo dello scorso anno, è intervenuto anche Corrado Barazzutti, ex campione italiano che ha portato a casa la Coppa Davis nel 1976. L’ex allenatore di Fognini aveva già evidenziato tutte le qualità di Sinner in una recente intervista, ma c’è qualcosa di nuovo nelle parole rilasciate al quotidiano spagnolo La Nacion: “Continuò a giocare e la cosa non sembrò influenzarlo per nulla. Avrebbe anche potuto smettere di giocare in attesa della sentenza oppure proseguire, e così ha fatto, continuando a vincere. Non è facile, nessuno sa cosa succederà. Alcuni dicono che non succederà nulla, altri che verrà squalificato per uno o due anni”.
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Ovviamente anche Barazzutti spera in un esito fausto per Jannik Sinner, mentre va chiarito che a fare la differenza durante il processo non sarà tanto la volontarietà da parte del tennista nel caso Clostebol, bensì la negligenza significativa evidenziata dalla WADA. Tutto dovrà essere dimostrato a metà aprile e, anche se Sinner non dà a vederlo, sarà molto difficile rimanere concentrati ai prossimi ATP del Qatar.