Antonio Conte, allenatore del Napoli, in conferenza stampa ha presentato la sfida di domani sera contro la Lazio.
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Conta più la sensazione del primo posto, quanto fatto, o psicologicamente gli incidenti pesano?
“Conta e conterà è il lavoro che è stato fatto, abbiamo un gruppo di calciatori che hanno sposato fin da subito questo verbo lavorare ed è questo che ci porta oggi ad avere questa classifica bellissima. Abbiamo sempre cercato di trovare una soluzione alla difficoltà e superarla. Questo è quello che insegno ai ragazzi, andiamo avanti. Il merito è loro, questo mi permette di proporre nelle difficoltà anche dei cambiamenti”.
Si potrà vedere qualcosa di diverso tatticamente domani?
“Non possiamo far finta di non vedere alcune situazioni, ci sono infortuni ed è inevitabile che quando colpiscono alcuni ruoli o zone devi trovare delle soluzioni per sfruttare al massimo i giocatori che abbiamo in rosa. Non chiederò mai ad un calciatore di fare qualcosa che non ha mai fatto o che non fa da tanto tempo. Cercheremo di trovare la soluzione migliore, il vestito migliore, non snaturando le caratteristiche dei giocatori anzi mettendoli nelle posizioni migliori per aiutare”.
C’è rammarico da parte sua per il poco minutaggio per Raspadori? Può avere un’occasione al fianco di Lukaku?
“Non avendo competizioni europee non avevamo possibilità di dare minutaggio a tutti, soprattutto quando le cose vanno bene confermo l’11 titolare, cercando le giuste soluzioni per infortuni o mercato. Dico sempre che è un’opportunità per tutti, credo sempre in tutti coloro che sono in rosa, hanno la mia fiducia. Se dovesse toccare a lui, sono sicuro che farà del suo meglio”.
Raspadori più centrale è congeniale per esprimere il suo talento? Talento che gli riconoscete, a gennaio poteva partire.
“Se davamo anche Raspadori… va bene tutto però (ride, ndr). Segnale di stima? Sì, di tutto, di numero. Ma io nei suoi confronti mi sono espresso anche prima del mercato, quelli bravi io possibilmente provo a tenerli, poi ci sono cause di forza maggiore ed accade il contrario ma al di là di voi l’importante per me è che sappia il calciatore della stima e lui è sempre stato applicato, nel gruppo, ha sempre fatto il suo dovere”.
Ancora polemiche su arbitri e VAR, come se ne esce?
“Io ho già detto quello che dovevo dire, sono stati pure attaccato duramente quando ho parlato del VAR, l’ho fatto per primo. Ho parlato anche per gli allenatori, ma mi sono accorto che qualcuno si è tirato fuori dicendo che parla per lui, ma ho visto che poi sono tornati e si sono lamentati. Forse il noi era giusto, non era un discorso per me. Non voglio tornarci nelle discussioni, sarebbe stupido, quello che dovevo dire l’ho detto. Mi fa sorridere che molti sono venuti sulla mia linea quando sono stati toccati personalmente, pure alcuni media si sono schierati quando sono state toccate alcune squadre, quando ho parlato io invece non c’è stata tutta questa solidarietà, fa capire la discrepanza quando sei a Napoli”.
La Lazio è l’unica ad avervi battuto due volte.
“Ci ha battuto due volte una squadra forte, costruita bene, una rosa forte, sta confermando quanto di buono avevano fatto vedere nelle due gare con noi. Domani è un’altra partita, andiamo ad affrontarla con le nostre armi”.
Avverte il peso di qualche critica di troppo?
“Cercate un altro titolo, ma io in conferenza dico sempre delle cose, non vengono colte o si fa finta di non capire. Mi dispiace che dopo mesi non è cambiato niente, com’era è rimasto, l’ambiente è questo o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra”.
A cosa si riferisce: la stagione è straordinaria al netto di tutto.
“Io parlai in tempi non sospetti di mancanza di compattezza ambientale. Già dobbiamo fare la guerra con altri… qui non vedo la giusta compattezza, ora dobbiamo tornarci come sul VAR? Ne ho parlato già”.
Sul divieto ai tifosi in trasferta per l’ennesima volta.
“Lo trovo assurdo, capisco che ci sono delle regole, ma siamo a 8 trasferte consecutivi. Solo ai napoletani. Mi sembra assurdo, una cosa unica in Italia. Chiedo sempre equità, come in tutte le cose”.